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Università. La Giunta dimostri se è ancora un asse strategico per il Trentino

Sindacati: non si resti indifferenti al grido d’allarme del rettore. Non basta confermare le risorse. Serve investire

L’allarme del rettore Flavio Deflorian non lascia indifferenti Cgil Cisl Uil da sempre convinti del ruolo strategico dell’ateneo per il Trentino. Il tema è – almeno secondo i sindacati – se anche la Giunta provinciale sia della stessa idea visto che i reiterati appelli di Via Calepina sono spesso caduti nel vuoto, al di là delle affermazioni di circostanza dell’assessore Bisesti. “La questione è se questa Giunta e questa maggioranza provinciale credono nell’importanza dell’Università come fattore di sviluppo economico e sociale per la nostra comunità – incalzano i segretari Cinzia Mazzacca, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Dalla sua fondazione l’Ateneo ha dato un contributo fondamentale per far crescere competenze utili e attrarre nella nostra provincia talenti e specializzazioni che hanno reso il nostro piccolo territorio più ricco, competitivo e innovativo. E’ ovvio che non si può trattare l’Università come una qualunque voce di bilancio. Non basta confermare i finanziamenti, bisogna investire per continuare ad alimentarne la crescita. Dunque la delega va esercitata con lungimiranza e coraggio, non con semplici criteri ragionieristici che condannerebbero il nostro ateneo ad un ruolo marginale nel panorama accademico nazionale ed internazionale. E’ una questione di priorità e di scelte politiche. A chi governa spetta la responsabilità di scegliere, possibilmente con uno sguardo lungo”.

Per Cgil Cisl uil, dunque, Piazza Dante non può limitarsi ad esprimere i propri desiderata, come nel caso della facoltà di medicina, e nello stesso tempo non essere consapevole che l’ateneo è una macchina complessa fatta di lavoratrici e lavoratori amministrativi e tecnici, docenti, ricercatori, studenti. E ancora di servizi, strutture, progetti di ricerca. “Ognuno di questi tasselli è fondamentale nel buon funzionamento. Una politica di tagli ad una qualsiasi di queste voci, ma anche un semplice disinvestimento comprometterebbe la qualità dell’intero sistema la cui eccellenza oggi è riconosciuta in Italia e all’estero. Arretrare sarebbe miope e dannoso ed equivarrebbe a fare arretrare anche il Trentino. Ci auguriamo dunque che le parole del rettore non cadano nel vuoto, ma trovino risposte concrete in scelte politiche coerenti”.

Infine le tre sigle, proprio nella logica di valorizzare tutte le componenti dell’Ateneo, tornano sull’importanza di prevedere anche all’interno del consiglio di amministrazione una rappresentanza del personale tecnico amministrativo.



Trento, 14 settembre 2023

 

 

 



 

 

 

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