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Contratti pubblici: “La Provincia onori gli impegni senza attendere le risorse dello Stato”

Nelle direttive all’Apran la Giunta vincola il rinnovo ai tempi del trasferimento dallo Stato dei gettiti arretrati. Per Cgil e Flc Cgil è inaccettabile: “Non decide Giorgetti sugli aumenti dei contratti pubblici"

La Provincia autonoma di Trento ha emanato prime direttive per l’avvio del confronto per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro dei 38mila dipendenti provinciali di enti locali, provincia, sanità e scuola. Nell’occasione l’assessore Spinelli ne ha illustrato i contenuti alle organizzazioni sindacali. “Alla Giunta abbiamo ricordato - premettono Cinzia Mazzacca (Cgil del Trentino) e Raffaele Meo (Flc Cgil del Trentino) - che quanto contenuto nel protocollo è solo un acconto. Nei prossimi anni dovremo recuperare ulteriormente il potere d’acquisto perso”.
I due sindacalisti - che hanno firmato il protocollo d’intesa con la Provinciale con il quale sono state fissate le prime tranche di aumento per funzionari di enti locali e Provincia, personale della scuola e della sanità - ritengono utile che si acceleri l’avvio delle trattative in Apran ma, nell’analizzare le direttive approvate venerdì, rilevano un problema. “Di fatto - spiegano Mazzacca e Meo - le risorse oggi non risultano né stanziate, né impegnate e si rimanda l’effettiva erogazione a quando saranno disponibili le somme che il Ministero dell’Economia e delle Finanze deve versare alla Provincia quale gettito arretrato delle accise sui combustibili da riscaldamento. Ma non può decidere Giorgetti se e quando si rinnovano i contratti dei dipendenti pubblici trentini. Noi siamo autonomi e svincolati dal bilancio dello Stato”.
Infatti in Trentino il contratto del pubblico impiego è di primo livello e viene finanziato interamente dal bilancio provinciale . “Vincolare le risorse degli aumenti contrattuali alle decisioni dello Stato è principio inaccettabile e un precedente molto pericoloso per l’Autonomia. Il protocollo del 18 luglio non ne fa alcun cenno, anzi impone alla Provincia di individuare le risorse e finanziare il rinnovo, visto che il bilancio di piazza Dante è solido e solo nei fondi di riserva ci sono già oggi almeno 500 milioni di euro. Così si fa ancora una volta strame della nostra Autonomia e si lasciano nell’incertezza 38mila tra lavoratrici e lavoratori che attendono il rinnovo ormai da quasi due anni mentre un’inflazione al 15% ha ridotto di due mensilità il potere d’acquisto”.
Per questo Cgil e Flc lanciano un appello alla Provincia. ”La smetta di giocare a scaricabarile - incalzano Mazzacca e Meo - e onori gli impegni assunti con la sottoscrizione del protocollo del 18 luglio. Appena raggiunte le intese al tavolo negoziali, la Giunta deve stanziare le risorse senza aspettare altro tempo, anticipando le somme necessarie. Le lavoratrici ed i lavoratori non possono essere presi in giro un’altra volta”.

Trento, 10 ottobre 2023

 

 

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