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Bonus mamme. A chi spetta e come chiederlo

Misura insufficiente e parziale. Escluse le lavoratrici a tempo determinato e le collaboratrici domestiche

Il Bonus mamme è la nuova misura del Governo varata per sostenere le mamme lavoratrici. Un obiettivo che l’Esecutivo non c’entra con un provvedimento limitato e che distingue tra “tipologie di mamme”.

Il bonus consiste nello sgravio del 100% fino al 2026 della quota contributiva obbligatoria a carico delle lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato madri di tre o più figli, di cui uno minore di 18 anni, o nel solo 2024 per le madri di due figli di cui uno con età inferiore ai 10 anni.

 

Il limite massimo è pari a 3mila euro su 12 mensilità, con la cifra di 250 euro mensili come soglia massima.

 

Il Bonus mamme è alternativo alla decontribuzione già prevista per le lavoratrici con i redditi inferiori a 2.692. Questo significa che per chi ha redditi più bassi il vantaggio reale sarà massimo di 86 euro lordi al mese.

 

Sono escluse tutte le mamme di un solo figlio e tutte le lavoratrici a tempo determinato e occupate come collaboratrici domestiche.

 

Il beneficio non è automatico. Se ha i requisiti la lavoratrice deve comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di potersene avvalere.

 

Tutte le categorie della Cgil del Trentino sono a disposizione per supportare la lavoratrici.

IN ALLEGATO IL VOLANTINO

 

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