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Sata. Lavoratori in stato di agitazione

Fiom: l'azienda non attiva la cassa integrazione e impone ferie e permessi per il calo di produzione. Intanto rinnova i contratti di somministrazione

Sata. Lavoratori in stato di agitazione

Clima teso alla Sata Spa di Castelnuovo. Nei giorni scorsi la Rsu guidata dalla Fiom del Trentino ha proclamato lo stato di agitazione, con conseguente blocco degli straordinari, per protestare contro la decisione aziendale di imporre ferie e permessi forzati per gestire un calo di produzione.
I dipendenti non ci stanno, soprattutto a fronte del muro imposto dai vertici aziendali. A fronte di un rallentamento produttivo infatti gli operai sarebbero disposti a farsi carico di alcuni sacrifici, ma solo con un atteggiamento costruttivo dell’azienda che ad oggi è mancato.
In questo senso la Rsu ha messo sul tavolo la disponibilità a sacrificare ferie e permessi arretrati, ma a patto che vengano stabilizzati la ventina di contratti in somministrazione, almeno quelli con l’anzianità maggiore. Il nodo è proprio questo: l’azienda non è disposta ad attivare subito la cassa integrazione ordinaria perché questo non le consentirebbe di rinnovare i contratti interinali, operazione invece possibile durante le ferie dei dipendenti. Per Fiom è inaccettabile, però, che i  contratti di somministrazione possano essere usati non per rispondere ai picchi di lavoro, ma per mantenere i lavoratori in una condizione di ricattabilità.
Allo stesso modo per il sindacato è inopportuno e ingiusto che per ottemperare agli obblighi di assunzione di lavoratori in legge 68 (quindi con disabilità) l'azienda ricorra agli staff leasing, cioè tenga i lavoratori più fragili in condizione di precarietà.
Per queste ragioni, di fronte alla rigidità dei vertici aziendali, la Rsu ha attivato lo stato di agitazione e valuterà nei prossimi giorni di intensificare la mobilitazione ricorrendo anche ad ulteriori forme di protesta se l’azienda non dovesse tornare sui propri passi.
Attualmente alla Sata, che si occupa di lavorazioni meccaniche, operano 81 dipendenti a cui si aggiungono una ventina di lavoratori in somministrazione, la maggioranza dei quali con contratti in vigore da 2-3 anni.

 

 

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