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Portierato Unitn, la nuova gestione è nel segno dell’improvvisazione

Filcams: lavoratori senza indicazioni né mansioni assegnate. Una situazione che produce disservizi e malcontento

E’ cominciata nel segno della disorganizzazione la nuova gestione delle portinerie universitarie. Da ormai quasi due settimane i dipendenti attendono l’assegnazione delle “nuove” mansioni da parte di Rear- Miorelli, la società che si è aggiudicata l’appalto, nonché indicazioni organizzative per gestire i compiti previsti dal capitolato. Alle continue richieste di ricevere indicazioni operative, l’Ati si limita a rispondere con generiche indicazioni che fino a questo momento non hanno risolto il problema, ma hanno creato invece più di un disservizio oltre a costringere i dipendenti a lavorare nella più totale indeterminatezza, in certi casi in vera e propria autogestione.
Una disorganizzazione che sta pesando non solo sui lavoratori, ma soprattutto sulla qualità del servizio, che non viene reso secondo gli standard qualitativi per cui era noto. Vengono segnalati diversi disservizi che hanno generato anche momenti di tensione tra personale addetto alle portinerie e responsabili dei singoli dipartimenti, così aspri da rendere necessario l'intervento dei sanitari in un caso.
E’ dei giorni scorsi la notizia che un dipendente della nuova Ati, dopo essere stato assegnato ad una mansione che non può ricoprire, si è visto collocato obbligatoriamente in ferie per quasi un mese per avere semplicemente segnalato all’azienda di non poter stare in portineria a coprire il turno da solo perché non possiede la necessaria certificazione antincendio. Una comunicazione che ha scatenato la reazione dell'azienda, nonostante la stessa ne fosse a conoscenza e il lavoratore non sia il solo a non avere tale attestato. Non solo, il lavoratore collocato in ferie non è stato prontamente sostituito e così il giorno seguente la facoltà a cui era assegnato ha aperto in notevole ritardo.
E intanto ci sono allarmi antincendio che scattano per errore perché non vengono prontamente disattivati, pacchi che non vengono ritirati o non vengono custoditi. “Era prevedibile che si arrivasse a questa situazione – ammette Francesca Delai della Filcams -. I lavoratori sono tra l’incudine e il martello: da una parte non hanno indicazioni da parte del loro nuovo datore di lavoro, dall’altra ci sono le richieste del personale dell'Università che pretendono il servizio che hanno sempre avuto, degli studenti, dei visitatori che nelle portinerie hanno il loro primo punto di accesso”.
Il sindacato spiega che i lavoratori non hanno ancora chiaro i servizi, diversi rispetto al passato, a cui sono stati assegnati, non sono state composte le squadre di emergenza. “L’azienda, in contrasto con la posizione del sindacato, ha più volte scritto e dichiarato che con il cambio appalto il servizio cambia e che saranno loro ad organizzare il lavoro in base alla nuova commessa. Peccato che non sappiamo quando questo avverrà. Intanto ci sono lavoratori e lavoratrici che non ottenendo risposte alle loro richieste di indicazioni operative, sono costrette ad assumere decisioni, che non spettano loro nel tentativo di garantire il servizio. Ci aspettiamo, come già sollecitato, che anche l’Università che aveva assicurato vigilanza sul rispetto dei ruoli e delle mansioni si faccia sentire pretendendo dal nuovo gestore un servizio all’altezza. Per quanto ci riguarda restiamo convinti che ci sia una continuità totale del servizio e, pur di non ammetterlo, l’azienda prende tempo”.

 

 

Trento, 25 luglio 2019

 

 

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