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Approvato l’assestamento di bilancio, niente risorse per il rinnovo dei contratti pubblici

Il Presidente Fugatti convochi i sindacati per le risorse del triennio 2019/2021

Per i quasi 15.000 dipendenti del Comparto delle AA.LL. - Pat ed Enti Strumentali, Comuni e Comunità di Valle, APSP – ed i quasi 8.000 del Comparto Sanità non c’è un euro, nell’assestamento di bilancio licenziato dal Consiglio Provinciale, per il rinnovo del contratto.

 

E’ una scelta molto grave, in controtendenza persino con quanto avviene invece a livello nazionale dove sono state stanziate risorse – seppure ancora insufficienti - oppure in Alto Adige dove sul tavolo c’è già il 4,8% di aumento oltre all'adeguamento generalizzato del buono pasto a 7 euro: la situazione trentina rischia pertanto di essere la peggiore nel panorama del pubblico impiego, un segnale chiaro e forte che non ha mancato di sollevare malumore e proteste tra gli addetti.

 

Occorrono, al contrario, risorse certe ed immediate per dare continuità e coerenza al CCPL 2016/2018 che ha dato una prima risposta, dopo otto anni di blocchi di retribuzioni, carriere ed assunzioni, per rimettere al centro un sistema dei servizi pubblici che va profondamente riorganizzato, innovato e implementato, vero volano economico e sociale per cittadini e imprese del territorio. E ciò a partire dall’immediata attivazione di un tavolo di condivisione con la Giunta provinciale sul nuovo assetto istituzionale del Trentino, alla luce della continua revisione e modificazione della L.P. 3/2006 (gestioni associate in primis) che tanti problemi sta determinando sia in termini di efficienza dei servizi che di gestione e carichi di lavoro del personale.

 

Come è anche necessaria l’immediata attivazione del tavolo paritetico per la revisione dell’Ordinamento Professionale, previsto dall’art. 168 del CCPL, per l’adeguamento del sistema classificatorio e la valorizzazione delle competenze professionali rispetto alle declaratorie di oltre 20 anni fa, con il giusto riconoscimento e incentivo al valore e alla qualità del lavoro.

 

Prendiamo atto dei 2,9 milioni per la chiusura delle cd. "code contrattuali" del triennio 2016/2018, anche se non è chiaro – neppure a livello di tavolo Apran – in che modo e con che tempi s’intende procedere: riteniamo in ogni caso necessario un avanzamento generale e sistematico dei vari settori e professionalità, in grado di cogliere appieno la complessità del sistema pubblico.

 

Sull’aumento al 3% del budget per le assunzioni di personale provinciale, quantificabile in ca. 20 milioni nel prossimo triennio e che giudichiamo un segnale di avvio, attendiamo tuttavia di conoscere con urgenza il piano assunzionale e la calendarizzazione dei relativi bandi che dovrebbe compensare le oltre 500 uscite previste tra uscite ordinarie e quota 100 nella PAT.

 

Sempre sul versante assunzioni, diverse le questioni che permangono invece nei Comuni e nelle Apsp siamo ancora in attesa di conoscere le ricadute del protocollo sulle stabilizzazioni del personale precario. Registriamo inoltre l’assenza di risorse specifiche per le progressioni economiche del personale di ricerca pubblico, per il quale non si convoca neppure il tavolo per la chiusura del triennio 16/18.

 

In questo quadro, avanziamo unitariamente la richiesta al Presidente Fugatti affinché convochi con urgenza le parti sindacali delle categorie del pubblico impiego, per l’implementazione dei tavoli per la chiusura del triennio 16/18 e per la Commissione sull’Ordinamento professionale, ma soprattutto per l’individuazione delle risorse per il rinnovo 19/21 e la condivisione sull’assetto istituzionale trentino.

 

In caso di assenza di riscontro, non escludiamo iniziative a partire dai luoghi di lavoro.

 

 

 

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