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La scuola ha bisogno di risorse

Flc risponde all'assessore Bisesti

L'assessore Mirko Bisesti non dovrebbe stupirsi delle dichiarazioni fatte dai sindacati, ma del fatto che nonostante le situazioni portate dai sindacati all'incontro di inizio anno con l'amministrazione, la scuola funzioni. Quello che pretendiamo dalla politica è che dai bilanci e dalle leggi finanziarie, all’istruzione sia riservato un posto e uno spazio appropriato. Per il reclutamento e la formazione del personale, per un tempo scuola ricco e un organico adeguato, per il diritto allo studio, e per l’inclusione di tutti. Per il rinnovo del contratto di lavoro. Come può la scuola, secondo l'assessore, "attrarre professionalità" se si è lasciato passare dieci anni per rinnovare un contratto di lavoro. Pensavamo di aver finalmente chiuso con i sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola perché il diritto al rinnovo del contratto di lavoro ha avuto il proprio riconoscimento nella firma dell'Intesa del 24 aprile 2019 tra sindacati del comparto scuola nazionali e Governo. Quell'accordo lo avevamo rivendicato nei mesi scorsi a livello provinciale e negli incontri fatti non è mai stato messo in discussione. Bisesti chiarisca immediatamente cosa vuol dire che non ci sono risorse per la scuola. Non ci sono solo le retribuzioni da aggiornare, ma risposte da dare alle richieste di stipendio estivo per le insegnanti supplenti dell'infanzia, per riconoscere i carichi di lavoro che il personale ATA e assistente educatore sta sopportando sia per la cronica mancanza di personale, perché i concorsi la Provincia non li fa da tempo, sia per l'estrema complicazione delle procedure amministrative di questi ultimi anni. Risorse per rendere omogenee le condizioni di lavoro tra personale di ruolo e precario, per riorganizzare il lavoro dei docenti che, a parità di stipendio, sempre più vedono aumentare le ore della funzione docente, quelle ore che l'amministrazione non conta mai e non vede. Abbiamo bisogno di risposte sulle politiche d'inclusione. Sarà anche vero che il numero degli insegnanti di sostegno è cresciuto negli ultimi due anni, ma altrettanto oggettiva è l'insufficiente risposta ai bisogni segnalati dalle scuole. Gli assistenti educatori mancano perché non ci sono graduatorie e le scuole non sanno chi chiamare. Qualche scuola ha comunicato alle famiglie di tenere a casa il proprio figlio con bisogni educativi speciali nelle ore opzionali perché non ci sono risorse sufficienti. E' grave perché contrario alla garanzia del diritto allo studio per tutti. Comprendo le difficoltà ma la soluzione non è accettabile e trovo grave che l'assessore non si occupi in prima persona del problema. Come intende l'assessore far fronte a queste situazioni? La risposta non può essere che i dati generali relativi all'assegnazione di risorse aumentano. Ma le risposte devono essere date anche per la Formazione Professionale, “fiore all'occhiello” della Provincia. Il contratto di servizio con gli Enti paritari è scaduto e non è stato rinnovato, solo prorogato. Quali e quante saranno le risorse messe a disposizione? Da mesi stiamo evidenziando la carenza di personale docente e per affrontare la situazione occorre equiparare le condizioni di lavoro del personale, prevedere gli stessi parametri della scuola per la formazione delle classi, assegnare personale specializzato per il sostegno o permettere una formazione specifica per quello già in servizio. Il comparto è unico, non è possibile che i contratti di lavoro siano diversi. La soluzione che da anni la FLC propone è quella di provincializzare il sistema. E' ora di dare una risposta.

Infine sul concorso dell'infanzia. E' stato un errore politico grave che il concorso sia stato inficiato per una modifica del bando che non si è preoccupata dei controlli giurisdizionali previsti dallo Stato sulle norme provinciali. Analogo concorso provinciale è appena stato svolto per la secondaria ma non c'è stata impugnativa . Si trovi adesso una soluzione immediata e sicura che renda omogenee le modalità di reclutamento per tutto il personale insegnante dalla scuola dell'infanzia a tutti gli altri ordini e gradi di scuola. Rimane il fatto che il problema della stabilizzazione del personale della scuola dell'infanzia si deve affrontare in parallelo all'organico. Il calo demografico della popolazione scolastica in età pre-scolare non può essere la giustificazione per non assumere in pianta stabile i tanti precari che ogni anno garantiscono il servizio. Deve essere invece l'occasione per abbassare il numero massimo di bambini per sezione, e ridurlo ulteriormente in presenza di bambini con disabilità. E' necessario stabilizzare l'organico delle insegnanti specializzate.

La scuola si trasforma per la responsabilità di chi ci governa, di chi decide quali sono le priorità, le cose più importanti. Miglioriamo la vita dei nostri studenti, del personale della scuola, proviamo a rendere le scuole più accoglienti per tutti, soprattutto per chi ha qualche problema in più. E l'assessore se ne interessi tutti i giorni così smetterà di stupirsi e prenderà contatto con la realtà.

 

 

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