Trasporto pubblico, domani lavoratori in sciopero
Si fermano autobus e treni locali. I dipendenti di Trentino trasporti protestano per il rinnovo del contratto integrativo scaduto da dieci anni
Autobus e treni locali fermi domani dalle 11 alle 15 per lo sciopero dei lavoratori di Trentino Trasporti. I dipendenti protestano per il rinnovo del contratto aziendale scaduto da più di dieci anni. La trattativa con la Provincia è bloccata perché Piazza Dante ha messo sul tavolo risorse insufficienti ad assicurare un rinnovo dignitoso ai 1.300 lavoratori della spa. La mobilitazione è indetta unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti e Faisa Cisal.
I lavoratori si fermeranno per quattro ore, con questa articolazione: dalle 11 alle 15 il personale viaggiante e delle biglietterie, le ultime quattro ore del turno invece per il personale degli impianti fissi e dell’officina. È in programma anche un presidio in Piazza Dante dalle 11.30 alle 13.30.
A bloccare la trattativa è il nodo risorse: la Provincia ha stanziato 2 milioni di euro, cifra che i sindacati giudicano insufficiente. Inoltre Provincia e Trentino Trasporti vorrebbero inserire nel rinnovo un aumento della produttività. Aumento dunque che non verrebbe bilanciato da incrementi salariali proporzionati. Da qui la contrarietà del sindacato: non si può pensare di aumentare la produttività solo intervenendo sul costo del lavoro. Per Filt Cgil, Fit Cisl Uiltrasporti e Faisa Cisal la produttività può crescere investendo sull’efficientamento della rete con corsie preferenziali, semafori sincronizzati e migliorando le politiche di mobilità.
Per assicurare un rinnovo contrattuale dignitoso per le organizzazioni sindacali servono il doppio delle risorse che Piazza Dante è disposta a stanziare. E le condizioni per farlo ci sono se si tiene conto che Trentino Trasporti ha chiuso il bilancio in utile, ha aumentato i passeggeri trasportati da 52 a 54,7 milioni pur avendo una parco mezzi molto datato (sopra i 10 anni di età) che sta, in parte, rinnovando. Trentino Trasporti è un’azienda sana, che offre anche un servizio di qualità grazie ai propri dipendenti. E’ ora di riconoscerlo anche nel contratto.
Anche il settore ferroviario è in fase di riorganizzazione. Nel 2024 tutte le corse sulla tratta Trento-Bassano passeranno in capo alla Provincia e da qui ad allora servono risposte in termini di potenziamento dell’organico – oggi il personale è sotto organico – ma anche in termini di investimenti sulla rete, andando avanti sul progetto dell’elettrificazione e prendendo seriamente in considerazione il raddoppio del binario.