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Lavoratori dell’accoglienza, meno di 50 hanno trovato nuova occupazione

Circa la metà dei 98 esuberi si sono ricollocati autonomamente. Manca ancora un progetto specifico e qualificato da parte di Agenzia del Lavoro

Sarebbe bello se 180 dei 200 lavoratori dell’accoglienza avessero già trovato una nuova occupazione. La realtà, però, è diversa da quella riportata oggi sulla stampa e crediamo che l’assessore Spinelli se ha fornito questi numeri al Consiglio provinciale, si è sbagliato. Secondo i dati dell’Agenzia del Lavoro, infatti, le persone che sono rimaste senza occupazione a causa dei tagli al sistema accoglienza fino a questo momento sono 98, di questi esattamente 47 si sono rioccupati, spesso a tempo determinato, attivandosi da soli per cercare una nuova opportunità lavorativa. Dei restanti 51, solo 19 sono stati presi in carico da Agenzia del Lavoro, 14 non hanno dato la propria disponibilità a rispondere alla chiamata di Agenzia, 18 risultano irreperibili.

A questi numeri, secondo le stime dell’Assessorato, si aggiungeranno altri 93 lavoratori e lavoratrici che nei prossimi mesi potrebbero restare senza un’occupazione.

E mancano, invece, tutti i lavoratori dell’indotto, quelli impegnati nei servizi di guardiania e somministrazione pasti. Per questi addetti, nonostante le richieste del sindacato, non c’è stata nessuna presa in carico da parte di Agenzia del Lavoro.

Quel che appare certo è che ad oggi, nonostante le molte sollecitazioni dei sindacati, delle richieste dei lavoratori, gli impegni della giunta e di Agenzia per attivare percorsi specifici di presa in carico di questi addetti sono stati poca cosa. Ai disoccupati dell’accoglienza è stato riconosciuto un sostegno alla formazione, in linea con parte delle richieste dei sindacati. Questo, da solo, però, non è sufficiente. Non sono stati attivate misure straordinarie a supporto di questi lavoratori che sono, lo ricordiamo, giovani professionisti qualificati. I sindacati hanno chiesto che come fatto in passato per importanti crisi aziendali, il percorso di presa in carico e riqualificazione sia specifico e coinvolga anche il datore di lavoro che licenzia, in questo caso la Provincia. Ed è indispensabile che tutti gli esuberi vengano presi in carico da Agenzia, anche i lavoratori dell’indotto che oggi sono rimasti esclusi.

Preoccupa inoltre constatare che non solo non sono stati presi in carico, ma non c'è ad oggi un progetto di sistema per garantire un futuro lavorativo a queste persone.

Nel prossimo incontro del Tavolo Tecnico verrà ribadito l’urgenza di una presa in carico qualificata da parte dei centri per l’impiego, di uno sforzo maggiore per contattare tutti i lavoratori e lavoratrici coinvolte e anche la condivisione, concordata e mai attuata, degli elenchi dei disoccupati.



 

Trento, 23 ottobre 2019

 

 

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