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Orvea, firmato il nuovo contratto aziendale

Il premio di risultato cresce di 200 euro. Rafforzata la tutela per le donne vittima di violenza

Ieri sera è stato sottoscritto il nuovo contratto integrativo aziendale i dipendenti di OR.VE.A Spa, parte del gruppo Poli. l’accordo sottoscritto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs è stato raggiunto al termine di una lunga e faticosa trattativa e migliora sul piano economico e normativo le condizioni degli oltre 250 dipendenti.

In particolare il nuovo integrativo prevede un aumento di 200 euro del premio di risultato, che viene anche slegato da obiettivi fino a oggi impossibili da raggiungere. Inoltre, sono riconosciuti permessi retribuiti in caso di ricovero ospedaliero dei figli minori di 16 anni. Significativa è stata la battaglia per l’ottenimento dell’aspettativa per le donne vittime di violenza di genere nella misura di ulteriori 6 mesi oltre ai 90 giorni già previsti dalla legge. Per queste lavoratrici il nuovo accordo prevede anche il diritto all’anticipo del TFR. “In questo modo, qualora una donna dovesse malauguratamente trovarsi in situazioni di abusi e violenza di genere, l’azienda dovrà prendersene cura per poterle permettere di rifarsi una vita, senza l’aggravio economico o di ripercussioni in ambito lavorativo – spiegano Alessadro Stella della Filcams Cgil, Fabio Bertolissi e Gabriele Goller della Fisascat Cisl e Stefano Picchetti della Uiltucs -. Questa è la dimostrazione di come le Organizzazioni Sindacali e le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori possano concretamente portare a risultati concreti anche in ambiti sociali e non solamente lavorativi”.

I sindacati rivendicano il valore di un accordo che dopo anni di gestione della crisi, segna finalmente un primo passo avanti per le lavoratrici e i lavoratori. “Siamo consapevoli che i nodi da sciogliere restano ancora tanti, ma finalmente abbiamo raggiunto un accordo che non fa indietreggiare le conquiste e i punti fermi delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anzi segna un primo, timido, passo in avanti. Un passo in avanti che deve far suonare la sveglia alle associazioni di categoria locali che ancora oggi vivono in uno stato di dormiveglia e si dimostrano riluttanti ad affrontare una seria contrattazione a livello locale rifiutando di investire sui lavoratori e riconoscere il ruolo centrale e nevralgico del lavoro nel sistema produttivo del commercio”, concludono i sindacalisti.

 

 

 

 

 

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