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Contratto scuola, incontro deludente

Mazzacca (Flc): senza risorse impossibile immaginare un rinnovo contrattuale

Incontro deludente”. Così Flc del Trentino definisce il confronto di oggi con l’assessore Mirko Bisesti sul contratto del personale della scuola e formazione professionale. “La giunta si è limitata solo ad esprimere qualche generico impegno alla luce di quello che uscirà dal tavolo sulle risorse contrattuali aperto con le tre confederazioni. Di fatto ad oggi non c’è un euro per la scuola. Speriamo che arrivino sotto l’albero di Natale”, commenta amara Cinzia Mazzacca, segretaria generale della Flc del Trentino.

La scuola trentina sta perdendo quella spinta sulla buona didattica e sull’attenzione particolare all’inclusione e all’integrazione che le derivava dalla sua autonomia rispetto al nazionale. Oggi chi è al governo provinciale non ha una visione, non imprime nessuna direzione di marcia. Quanto sta avvenendo sul rinnovo contrattuale ne è la dimostrazione: niente più investimenti sul personale della scuola, niente impegno per un’apertura finanziaria, per una cultura della sostenibilità dello sviluppo dal punto di vista culturale e sociale. Invece di sfruttare le prerogative dell’autonomia per elaborare una visione e una progettualità diversa della scuola si preferisce appiattirsi sul nazionale e, almeno sul contratto, fare anche peggio”.

La Flc ribadisce infatti che non si può pensare per il Trentino ad una scuola di qualità se non si riconosce la professionalità e il valore dei docenti e tutte le figure professionali del mondo dell’istruzione e della formazione. ”Anche oggi abbiamo sentito solo parole, nessun fatto concreto né certezze su risorse e programmi. Non si è aperto nessun tavolo contrattuale e siamo ancora al punto zero”. Non ci può essere alcun rinnovo se non si sono le risorse per farlo.

All’incontro di oggi il sindacato di Via Muredei avrebbe voluto porre l’accento anche sul personale Ata, sugli assistenti educatori, sugli insegnanti della scuola dell’infanzia e sulla formazione professionale.

Un totale di quasi 2.500 lavoratori e lavoratrici che al pari degli insegnanti della scuola primaria, delle medie e delle superiori aspettano un contratto che dia risposte sul piano economico, ma anche che ne riconosca le professionalità, preveda i giusti riconoscimenti di carriera e dia risposte su formazione e carichi burocratici che oggi soffocano queste figure. Per quanto riguarda il personale Ata, e assistenti educatore “questi lavoratori hanno diritto ad avere un’adeguata riqualificazione professionale e un giusto riconoscimento economico – insiste Cinzia Mazzacca – vanno date risposte sul piano della carenza di personale avviando nuove assunzioni e va superato il vincolo triennale sulla mobilità”. Flc è, inoltre, contraria all’eliminazione della figura del coadiutore amministrativo “sono persone che si sono professionalizzate negli anni e di questo va tenuto conto”.

L’eliminazione dei vincoli sulla mobilità è una questione trasversale che riguarda anche le insegnanti della scuola dell’infanzia e i docenti. “Non è imponendo i tre anni di permanenza su una stessa sede che si garantisce la continuità didattica. Lo hanno dimostrato i fatti: così non funziona”. In particolare per la scuola dell’infanzia “è ora di cambiare consentendo la mobilità all’interno di tutto il sistema scuola”.

C’è poi la formazione professionale. “Serve un interlocutore politico per questo comparto con cui poter discutere le molte questioni aperte, dal sovraccarico degli insegnanti rispetto al numero di alunni, alla consapevolezza che nelle classi ci sono molti ragazzi con bisogni educativi speciali e questo richiede competenze specifiche”. Problematica questa che riguarda anche le scuole dell’infanzia.

Mancano poi investimenti per formare i docenti, adeguarsi alle novità anche tecnologiche. “Non si può pensare di ampliare l’offerta della formazione professionale senza destinare risorse per qualificarla. Sarebbe un prendersi in giro”.

In generale questa finanziaria deve dare risposte oltre che sui contratti scaduti, sul precariato e sui nuovi concorsi. “Mancano i supplenti e le scuole sono in affanno, quanto tempo bisogna ancora attendere per mettere mano a questa situazione?”.

La scuola trentina ha molte più potenzialità di quelle che riesce ad esprimere. Sta alla politica decidere se avere una scuola giusta e di qualità, o meno”.



Trento, 13 dicembre 2019

 

 

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