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Bene la chiusura ai familiari degli ospiti della Case di Riposo

Necessario un’informazione trasparente ai rappresentanti dei lavoratori

"La chiusura delle case di riposo e delle Apsp è una misura necessaria applicata nell'urgenza di questo momento delicato", queste le parole di Luigi Diaspro (Fp Cgil) e Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) sulla decisione di Upipa-Unione provinciale istituzione per l'assistenza e Spes di aderire al protocollo nazionale e non seguire le linee guida della Provincia.

"Comprendiamo che la misura è forte - aggiungono Fp Cgil e Cisl Fp - ma è necessaria per difendere e tutelare gli ospiti, così come gli operatori delle strutture". Davanti a un rischio di diffusione del contagio da coronavirus, la scelta è quella di tenere le strutture chiuse da visite esterne. Osserviamo su questa vicenda uno scontro tra la Provincia e il settore. Questa tensione non va bene. Auspichiamo una convergenza per non ingenerare ulteriori preoccupazioni nei cittadini.

 

In ogni caso, pur condividendo la scelta dettata da un principio di precauzione che – dopo le scuole - deve valere a maggior ragione in ambienti ad alto rischio come le residenze per anziani, chiediamo una corretta e preventiva informazione ai lavoratori ed ai loro rappresentanti. E' necessario ad esempio avere il quadro dei fabbisogni del personale e valutare se gli attuali organici sono adeguati per fronteggiare questa emergenza straordinaria, cosa improbabile viste le condizioni di difficoltà degli operatori più volte sottolineate in passato. 

 

Diaspro e Pallanch chiedono dunque all’Upipa e a Spes un incontro urgente per chiedere piani specifici, una pianificazione anticipata legata a turnazioni e gestione del lavoro straordinario per evitare turni stremanti di lavoro. 

 

"Sul piano politico, continuiamo a chiedere alla giunta provinciale informazioni sui piani di intervento e investimento sulla sanità pubblica, privata e sulle Apsp per fronteggiare l’emergenza, così come sulla preannunciata possibilità di assunzioni straordinarie e le misure organizzative e sanitarie adottate per i servizi di prima linea.

 

Pur nella responsabilità doverosa in un momento così delicato per tutto il Paese, rivendichiamo un ruolo fondamentale per informazioni chiare che riguardano servizi e lavoratori in prima linea, legittimamente preoccupati della loro condizione e degli utenti che devono assistere”, concludono Diaspro e Pallanch.



 

 

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