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Emergenza coronavirus, lavoratori delle Poste senza misure di sicurezza

Sindacati: "Inconcepibile è il ritardo nella consegna delle dotazioni di protezione individuale"

SLC-CGIL, SLP-CISL E UILPOSTE, dopo aver già inviato numerose lettere e diffide all'Azienda, stigmatizzano ulteriormente il comportamento aziendale ed esigono l'applicazione del Protocollo nazionale per il contrasto alla diffusione del covid-19 del 14.3.2020 anche in Poste Italiane, perché la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori vale più di ogni altra cosa.

 

I postali non si sentono " in sicurezza " nel loro operare quotidiano, ma nonostante questo hanno finora svolto con sacrificio e abnegazione tutti i servizi di Poste S.p.A.

   

Ad oggi, Poste Italiane, a parte la riduzione del 50% del personale operante nelle sue strutture, non ha ancora applicato tutte le misure emergenziali previste dai decreti emanati dal Governo: siamo molto lontani dall’ottenere dispositivi di sicurezza (mascherine, gel e guanti monouso) in numero sufficiente per tutti i lavoratori che ogni giorno hanno contatto con il pubblico, siano essi applicati di sportelleria o addetti al recapito.

 

Troppo ed inconcepibile è il ritardo nella consegna delle dotazioni di protezione individuale e, in alcuni casi, la sanificazione degli uffici e delle strutture postali del nostro territorio non è ancora stata effettuata nemmeno una volta.

 

Per quanto attiene l’obbligo di presidio delle attività di Poste in favore del Paese, le scriventi chiedono che in questo momento siano garantiti i soli servizi pubblici essenziali individuati ex legge.

 

Le OO.SS. indirizzano inoltre, un appello alla clientela di Poste Italiane: “Andate negli uffici postali solo per necessità (spedizioni e pagamenti possono essere rinviati), mantenete le distanze stabilite dai protocolli sanitari e attendete il vostro turno all'esterno degli uffici e, soprattutto, rispettate i lavoratori e le lavoratrici che con grande senso di responsabilità stanno garantendo il servizio”.

 

Se tali misure non saranno rispettate, SLC-CGIL, SLP-CISL E UILPOSTE annunciano fin da ora che si attiveranno fino a chiedere la sospensione dell’attività lavorativa nei siti carenti delle disposizioni varate per la sicurezza.

 

 

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