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Emergenza Coronavirus, pronti allo sciopero per fermare le attività non essenziali

Cgil Cisl Uil: verificheremo azienda per azienda e segnaleremo al Commissariato del Governo tutti i casi in cui non si rispetta il protocollo sulla salute e la sicurezza

Emergenza Coronavirus, pronti allo sciopero per fermare le attività non essenziali

“Possono restare aperte solo quelle realtà che anche sul nostro territorio producono beni e servizi essenziali. In tutte le altre aziende la produzione deve essere sospesa. Siamo pronti a sostenere e organizzare la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in tutti quei luoghi di lavoro dove non si rispetta questo principio. La priorità è fermare il contagio e tutelare la salute degli addetti”. Lo dicono tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, condividendo anche a livello provinciale le preoccupazioni e la delusione per la scelta del Governo di ampliare l’elenco delle attività che potranno continuare ad operare. Il decreto del presidente del Consiglio di ieri e lo schema allegato non tiene conto, se non in modo molto parziale, delle istanze e delle necessità poste dalle organizzazioni sindacali, prevedendo una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale, per gran parte delle quali non sussiste, secondo Cgil Cisl Uil,  la caratteristica di attività indispensabile o essenziale. “Già in queste ore le nostre organizzazioni si stanno attivando per verificare settore per settore cosa resta aperto e cosa chiude – spiegano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – e se viene rispettato quanto prevede il protocollo del 14 marzo sulle misure di sicurezza e tutela della salute da adottare in tutti i luoghi di lavoro per ridurre il rischio di contagio in questa fase di emergenza. Segnaleremo al Commissario del Governo tutte le aziende in cui non si rispettano i contenuti del protocollo, che ricordiamo è stato inserito nell’ultimo decreto dunque ha valore di legge, e chiederemo di sospendere tutte le attività non essenziali. Ricorreremo a tutte le forme di mobilitazione necessarie, fino allo sciopero”.

 

 

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