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Emergenza Coronavirus, pronti allo sciopero per fermare le attività non essenziali

Cgil Cisl Uil critici: il Governo Fugatti è immobile, in un momento di tale gravità la giunta ha abdicato alle responsabilità di esercitare le competenze dell’Autonomia

Emergenza Coronavirus, pronti allo sciopero per fermare le attività non essenziali

Il lavoro resta fuori dalle misure provinciali per attenuare gli effetti negativi dell’emergenza coronavirus sull’economia. Il disegno di legge della giunta votato oggi dal Consiglio non stanzia un euro in più per sostenere il reddito dei lavoratori. “Ci saremmo aspettati almeno un primo intervento da parte dell’Esecutivo per sostenere i tanti lavoratori dipendenti e autonomi che a causa del Covid 19 stanno perdendo e perderanno reddito e occupazione – sottolineano i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Niente di tutto questo. Il provvedimento è quindi del tutto inefficace. La giunta Fugatti, invece di agire, resta immobile e come in già troppe occasione anche durante l’emergenza coronavirus, abdica all’esercizio delle competenze della nostra Autonomia. Essere autonomi significa assumersi in toto le responsabilità del governo della nostra comunità. Non si attende Roma, si agisce per primi”.

Cgil Cisl Uil bocciano il contenuto della legge, ma anche il metodo adottato dall’Esecutivo. “Fin dal primo momento la giunta provinciale ha parlato di un provvedimento aperto, che sarebbe stato integrato con le proposte delle parti sociali. Avevamo chiesto una modifica dell’art. 4 e lo stanziamento di nuove risorse per le lavoratrici ed i lavoratori. La risposta è stata no, se ne riparlerà più avanti. Ma l’emergenza è adesso, non domani”.

Cgil Cisl Uil avevano chiesto di potenziare con nuove risorse il bilancio di Agenzia per il lavoro, di prevedere stanziamenti economici che estendessero la copertura degli ammortizzatori sociali previsti nel decreto “Cura Italia”, misure straordinarie per sostenere i lavoratori e le lavoratrici con meno tutele come gli stagionali, i lavoratori atipici e i collaboratori, le partite Iva. I tre segretari ricordano con grande rammarico che la Provincia di Trento grazie anche all’autonomia era stata in grado di costruire sempre soluzioni innovative e di ampio respiro di fronte a situazioni di gravissima crisi. “Tutte le volte, ad eccezione di questa. Non saranno sufficienti appalti di opere e servizi sotto-soglia, né le risorse pubbliche messe per facilitare l’accesso al credito o lo stop temporaneo all’Imis. “E’ anche sulle politiche del lavoro che si doveva puntare, invece su questo fronte tutto tace. Non ci bastano le rassicurazioni del presidente Fugatti e dell’assessore Spinelli che parla di un prossimo intervento della giunta in questa direzione. E’ stata persa un’occasione importante per sostenere tutta la nostra comunità”, concludono amari Grosselli, Bezzi e Alotti.

 

 

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