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Oss delle coop alle Viote: diffida della Fp Cgil

Diaspro: «L’emergenza non giustifica il mancato confronto coi sindacati, ma tutte le decisioni chiave che coinvolgono la sanità stanno seguendo questo iter»

Oss delle coop alle Viote: diffida della Fp Cgil

La Fp Cgil diffida Azienda sanitaria, Dipartimento salute e politiche sociali, Federazione trentina della cooperazione e le cooperative coinvolte dal portare avanti un’operazione che si è svolta all’oscuro dei sindacati e che è emersa solo oggi, grazie alla segnalazione di alcuni dipendenti delle cooperative. «Veniamo informati – spiega il segretario generale Luigi Diaspro – che è stata inviata agli impiegati nei servizi alla persona una richiesta di disponibilità a prendere servizio al centro che l’Apss sta allestendo alle Viote per accogliere i pazienti Covid-19 in dimissione dagli ospedali. Pare siano stati individuati anche i dettagli tecnici: turni di 12 ore, navetta o domicilio, possibile incentivo economico. La comunicazione chiedeva ai dipendenti una risposta entro ieri (lunedì). Dunque nella sostanza, l’Apss ha chiesto di reperire, tra i dipendenti delle cooperative, personale oss/osa, da affiancare ai propri infermieri. Tutto tramite contatto diretto coi lavoratori e “bypassando” completamente i loro rappresentanti».

Per questo, stamane Fp Cgil ha inviato la diffida e solo dopo questa, quindi nel primo pomeriggio e a poche ore dall’inizio del progetto che parte domani 24 marzo, ha ricevuto dalla Federazione (assieme alle altre sigle sindacali) un’email con una frettolosa descrizione. «È inaccettabile il metodo con cui si sta procedendo nei confronti dei sindacati in questa difficile fase di emergenza: dovremmo, al contrario, essere coinvolti per condividere e veicolare al meglio possibile le scelte. Questi principi sono contenuti anche nel Protocollo nazionale del 14 marzo.

Ricevere quella mail tardiva e scarna, che coinvolge operatori che saranno mandati in ambienti ad alto rischio di contagio, è una presa in giro. A chi ci sta contattando in queste ore per chiedere che fare non siamo in grado di dare risposta, perché non conosciamo i dettagli di quel che Azienda, Federazione e Provincia sanno facendo. Siamo convinti che il periodo richieda urgenza nelle scelte, come anche di dover fare il possibile - tutti insieme - per affrontare con tutte le forze disponibili la situazione, ma abbiamo il compito di assicurare chiarezza, trasparenza e massima tutela alle lavoratrici e ai lavoratori in prima linea.

Chiediamo un incontro urgente perché si affrontino in modo organico tutte le questioni di queste ore, dagli ospedali da campo al possibile impiego di personale nelle rsa allo stremo, alle misure di prevenzione del contagio da estendere a tutti gli operatori che entrano nei circuiti Covid. L’emergenza sanitaria non può legittimare la violazione della legge e dei contratti collettivi e non può giustificare che ci si rivolga direttamente ai singoli lavoratori saltando a piè pari i sindacati.

Un semplice esempio: con quale configurazione giuridica si impiegano lavoratori privati (molti dei quali beneficiari di ammortizzatori sociali) in un servizio pubblico che sembra rimarrà in capo all’Apss?»

 

 

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