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Anziani. Servono misure urgenti per anziani, disabili e personale in Rsa

Importante anche sospensione degli indebiti fiscali e previdenziali

Misure urgenti per tutelare gli anziani a livello nazionale e provinciale. E’ questa la richiesta avanzata dai sindacati dei pensionati a livello nazionale e fatta propria anche dallo Spi del Trentino. “Questa emergenza sanitaria ha confermato, purtroppo drammaticamente, che gli anziani sono tra i soggetti più fragili della nostra comunità – commenta Ruggero Purin segretario provinciale del sindacato pensionati di Via Muredei - . La pandemia ha messo in evidenza criticità importanti nella tutela della salute all’interno delle case di riposo, difficoltà nell’assicurare cure e assistenza domiciliare adeguata. Difficoltà anche sul piano economico. E’ da qui che bisognerà ripartire per riprendere il filo della riforma del welfare anziani nella nostra provincia”.

Alla luce della situazione di difficoltà di molti anziani nei giorni scorsi le segreterie nazionali di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil hanno quindi scritto alla Ministra del Lavoro Catalfo, al Ministro della Salute Speranza, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Bonaccini, al Presidente dell’Anci De Caro, chiedendo misure urgenti per tutelare le persone anziane e disabili ricoverate nelle Rsa e il personale che vi opera. Fondamentale è anche favorire la comunicazione tra gli ospiti delle strutture e i loro familiari anche attraverso la fornitura di dotazioni tecnologiche, oltre che un adeguato sostegno psicologico per operatori, anziani e famiglie.

Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil hanno inoltre scritto una lettera alla Ministra del Lavoro Catalfo, al Ministro dell’Economia Gualtieri, al Presidente dell’Inps Tridico e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini per chiedere il congelamento degli indebiti Inps, di natura fiscale e previdenziale, derivanti dal ricalcolo delle prestazioni o da accertamenti per prestazioni non dovute. Le misure per far fronte all’emergenza sanitaria, infatti, non solo richiedono alle persone anziane di ridurre al massimo le uscite, ma hanno fortemente limitato l’accesso ai servizi dell’Inps, possibili oggi solo a distanza; hanno limitato anche i servizi di Caf e Patronati per proteggere la salute di utenti e operatori; hanno prodotto difficoltà nella consegna della posta. “In questa situazione può accadere che la lettera con la notifica dell’indebito non arrivi al pensionato o che, in ogni caso, il pensionato che la riceve non sia nelle condizioni di capirne la ragione e verificarne la fondatezza – prosegue Purin -. In questo modo si aggiungono ulteriori motivi di ansia a una parte di popolazione che già vive la preoccupazione di essere più esposta alla virulenza dell’epidemia”

 

 

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