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Emergenza Covid-19. Le risorse statali per la sanità su prevenzione e assistenza territoriale

Cgil Cisl Uil: si apra subito un confronto ampio per il nuovo piano sanitario. La riorganizzazione chiama in causa anche aspetti contrattuali. Sulle Rsa si faccia chiarezza

Dichiarazioni dei segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

 

“Quaranta milioni di euro per la sanità trentina non possono che essere una buona notizia. Le risorse stanziate dallo Stato che andranno a vantaggio di tutta la nostra comunità dimostrano ancora una volta quanto sia importante valorizzare in chiave positiva il rapporto tra Stato e Autonomia. Ora la questione si sposta su come questi soldi aggiuntivi verranno utilizzati. Ci auguriamo che il progetto illustrato ieri dall’assessora Segnana possa essere la base di partenza per un confronto ampio in cui dovranno essere coinvolte anche le organizzazioni sindacali. I temi della riorganizzazione, il rapporto con i medici di base e l’assetto stesso del nuovo modello di medicina del territorio chiamano in causa questioni contrattuali che andranno regolate e fissate nell’ambito di un confronto trasparente e franco.

Serve un confronto a tutto campo allargato a tutti gli attori coinvolti nella sanità pubblica provinciale se davvero si vuole definire un piano condiviso in cui ciascuno sappia quale ruolo deve svolgere all’interno del quadro generale.

Nel merito il nostro auspicio è che le nuove risorse vengano utilizzate per dare finalmente attuazione al Piano per la salute 2015-2025, concentrando particolare attenzione all’implementazione degli interventi di promozione delle salute e prevenzione sanitaria, in particolare per tutti gli aspetti che hanno a che vedere con l’emergenza Covid-19.

Tra le altre questioni che attendono risposta c’è la ridefinizione del rapporto tra medicina territoriale, assistenza socio-sanitaria e rete ospedaliera, l’implementazione della telemedicina e le politiche per la salute rispetto all’invecchiamento della popolazione, che si sarebbe dovuto affrontare nell’ambito della riforma del welfare anziani ancora congelata.

Su quest’ultimo tema riteniamo che sia indispensabile e in alcun modo evitabile un’indagine seria e trasparente sulle RSA; quanto accaduto in queste strutture durante l’emergenza sanitaria, il numero di contagi e le morti impongono di non girare la testa dall’altra parte, ma di verificare puntualmente le ragioni che hanno portato a situazioni tanto drammatiche”.

 

Trento, 21 maggio 2020

 

 

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