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Infanzia. Riaprire i servizi per la fascia 0-6 garantendo sicurezza a bambini e personale

Flc Cgil, Cisl Scuola, Fpl Uil e SATOS: niente fughe in avanti, mancano ancora i protocolli condivisi su salute e sicurezza. Per i sindacati non potrà essere un vero servizio educativo. Per questo serve il pieno apporto del personale di nidi e scuole

Infanzia. Riaprire i servizi per la fascia 0-6 garantendo sicurezza a bambini e personale

“Nessuna posizione pregiudiziale sull’ipotesi di riaprire le scuole, almeno i nidi e le scuole dell’infanzia. Anzi abbiamo sempre sostenuto che sia utile sperimentare nelle prossime settimane un progetto pilota in modo da arrivare pronti alla ripartenza. Ma oggi mancano ancora le linee guida sulla prevenzione del rischio Covid per i bambini e su salute e sicurezza del personale  che non sono state condivise con le organizzazioni sindacali, come invece è accaduto per tutti gli altri settori. E su questi temi, come sa bene il Presidente Fugatti, non si può scherzare. C’è il rischio tra l’altro che i genitori non si sentano sicuri. Serve quindi chiarezza, trasparenza e condivisione evitando ogni improvvisazione per riattivare i servizi all’infanzia in sicurezza”.

E’ questa la posizione di CInzia Mazzacca, Stefania Galli, Marcella Tomasi e Ennio Montefusco segretarie generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Fpl Uil del Trentino e SATOS ribadita in mattinata durante il confronto con l’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti. Posizione che si rafforza di fronte all’annuncio serale del Presidente Fugatti di voler riaprire asili nido e scuole dell’infanzia dall’8 giugno al 31 luglio. “Siamo pronti a discutere con la Giunta - proseguono i segretari delle sigle sindacali - le modalità migliori per la riattivazione dei servizi che, sicuramente, non potranno definirsi educativi, viste le limitazioni imposte dai protocolli di sicurezza per evitare il contagio da SARS-CoV-2. Proprio per i tanti limiti che verranno messi alla relazione con i bambini serve che insegnanti, educatori e tutto il personale in servizio sia pienamente coinvolto nel processo di riorganizzazione del servizio perché questo non venga totalmente snaturato e possa svolgersi in piena sicurezza”.

Tra l’altro, oltre a mancare i protocolli su salute e sicurezza, non è ancora chiaro cosa accadrà se i dati sul contagio dovessero peggiorare, ma neppure che servizio si vuole offrire alle famiglie, né quali saranno le capienze, gli orari, gli aspetti contrattuali, il personale esonerato dal servizio per motivi di età o salute, le modalità di iscrizione e la composizione delle graduatorie visto che i posti saranno molto ridotti. Sono tutte variabili decisive anche per la sicurezza di operatori e bambini. Fino ad allora ogni fuga in avanti rischia di diventare un boomerang. “C’è ancora tempo per lavorare su tutti questi aspetti così importanti. Per questo vanno trovati i modi per proseguire il confronto senza strappi” concludono i sindacalisti.

Trento, 26 maggio 2020

 

 

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