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Turismo. Preoccupazione per la tenuta dell’occupazione

Sindacati: se molti alberghi non apriranno i lavoratori rimarranno senza reddito. La Provincia integri gli ammortizzatori sociali nazionali

Le incertezze che avvolgono la ripartenza del turismo in Trentino ed in particolare la riapertura degli alberghi suscitano molta preoccupazione tra i sindacati per i riflessi negativi che questa situazione produrrà sull’occupazione. “I lavoratori del turismo sono allo stremo – dicono i tre segretari provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher -. La stagione invernale si è chiusa in anticipo, niente avvio in primavera e adesso forti dubbi anche su una ripartenza dell’estate. Quindi sono molti gli addetti stagionali che non torneranno in servizio. Il tutto mentre la Naspi si sta esaurendo”.

Per questa ragione i sindacati chiedono si apra subito un confronto con Provincia e parti datoriali. “Alla Pat chiediamo di ragionare su misure di integrazione degli ammortizzatori sociali, come sta facendo la Provincia di Bolzano che nell’incertezza di un’estensione della cassa integrazione con causale Covid ha previsto ulteriori otto settimane di copertura - proseguono i sindacalisti -. E’ ora che si duscuta anche in Trentino di questo tema”.

Parallelamente Filcams, Fisascat e Uiltucs si rivolgono agli albergatori. “Siamo consapevoli della situazione di difficoltà in cui si trovano molti di loro. Queste difficoltà sono, però, anche delle famiglie dei lavoratori e delle lavoratrici che si trovano con redditi ridotti e in alcuni casi senza reddito. Per questa ragione riteniamo che anche gli imprenditori debbano fare la loro parte dando risposte certe sul fronte dell’occupazione. I contributi a fondo perduto prevedono un senso di responsabilità sociale che deve essere concreto”, concludono Bassetti, Avanzo e Largher.

Trento, 11 giugno 2020

 

 

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