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Protocollo sicurezza. Un passo avanti contro il lavoro irregolare

Soddisfazione di Cgil Cisl Uil. “Importante lavoro di collaborazione trasversale. Adesso è importante tradurre in concreto questi impegni”

“Con la firma di oggi si pongono basi solide per rafforzare la lotta al lavoro irregolare e allo sfruttamento dei lavoratori, in primis nel comparto agricolo, ma non solo. Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. Adesso la sfida è dare concretezza a questi impegni rendendo il nostro territorio un luogo in cui la sicurezza e la regolarità al lavoro, il contrasto alla contraffazione e al commercio irregolare siano una priorità”. E’ con queste parole che i segretari generali di Cgil Cisl Uil commentano i contenuti del Protocollo a tutela dell’economia legale firmato questa mattina in Provincia e sottolineano l’importanza che questo sia un primo passo in vista di un ampliamento a tutti i settori. “Il testo è il punto di arrivo di un lavoro meticoloso portato avanti, per quanto ci riguarda, dai segretari generali del comparto agricolo, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, Maurizio Zabbeni, Fulvio Bastiani e Fulvio Giaimo – proseguono i tre segretari -, ed è il tassello fondamentale per avviare in Trentino la rete del lavoro regolare prevista nella legge nazionale di contrasto al caporalato. Fondamentale è stato anche l’impegno delle forze dell’ordine ed in particolare della Guardia di Finanza con i colonnelli Claudio Pascucci e Ivano Maccani. Con questa firma la nostra provincia può diventare un modello positivo a livello nazionale per la lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori. Riteniamo particolarmente significativa la centralità che il protocollo riconosce non solo alla repressione dei fenomeni illeciti, ma anche alla formazione. Crediamo che favorire una cultura della legalità all’interno dei luoghi di lavoro e tra i lavoratori sia un tassello fondamentale per costruire la consapevolezza dei diritti e dell’importanza del rispetto delle regole anche tra i lavoratori”. Cgil Cisl Uil sottolineano anche l’importanza della regolarizzazione dei lavoratori stranieri “fondamentale per contrastare caporalato e irregolarità”.

Il testo riconosce la centralità del contratto nazionale di comparto e il ruolo dell’Ente bilaterale di settore, EBTA. Nel dettaglio le organizzazioni dei lavoratori, ed in particolare Flai, Fai e Uila, svolgeranno attraverso EBTA un’azione di sensibilizzazione e informazione sui contenuti del protocollo; si impegnano inoltre a fungere da “sensori” sul territorio e negli ambienti di lavoro per rilevare fenomeni di irregolarità segnalando alla Guardia di Finanza “le misure o i contesti su cui ritiene opportuno siano indirizzate eventuali attività di analisi e approfondimento, fornendo informazioni ed elementi ritenuti utili”; raccoglieranno infine le segnalazioni su presunti illeciti.

Trento, 7 luglio 2020

 

 

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