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Sicor, l’azienda comunica ai singoli lavoratori l’uscita dal contratto dei metalmeccanici

Fiom, gravissimo che ciò accada proprio mentre è in corso un processo per comportamento antisindacale

La sfida dell’amministratore della Sicor alle istituzioni democratiche non si ferma. La scorsa estate l’azienda aveva rifiutato più volte gli inviti del sindaco di Rovereto ad incontrarsi per trovare una mediazione. Poi è stata la volta del Consiglio provinciale di Trento, che all’unanimità aveva chiesto all’azienda di ritirare le disdette dal Contratto Nazionale dei Metalmeccanici e dai contratti integrativi, richiesta caduta nel vuoto. Ora è persino la volta della Magistratura.

Mentre il Giudice Cuccaro del Tribunale di Rovereto sta decidendo in merito alla denuncia per comportamento antisindacale della Sicor (la prima udienza si è tenuta giovedì della scorsa settimana) l’amministratore delegato ha pensato che proprio questo fosse il momento più propizio per convocare i lavoratori uno ad uno e sottoporre loro, singolarmente, l’adesione al Contratto Nazionale Cisal-Anpit, sigle pressoché sconosciute, un contratto che per intenderci prevede minimi sindacali enormemente inferiori al Contratto dei Metalmeccanici sinora applicato alla Sicor.

Il clima in azienda non dev’essere dei migliori, considerato che chi si rifiuta di firmare si è sentito dire in toni poco amichevoli che l’azienda gli invierà a casa una raccomandata.

Fiom del Trentino ritiene gravissimo e intollerabile il comportamento dell’azienda, sia nei confronti dei lavoratori, sia nei confronti delle istituzioni democratiche.

Fiom chiede nuovamente al mondo della politica e della società civile di non stare a guardare e di far sentire la propria voce, mentre in una importante realtà produttiva del territorio, che occupa oltre 150 lavoratori e che ha usufruito e continua a usufruire dei benefici dell’Autonomia speciale, stanno accadendo fatti mai accaduti in nessuna azienda italiana.

 

 

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