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Emergenza sanitaria, non si abbassi la guardia adesso

Preoccupa la situazione Alto Adige e la diffusione delle varianti sul territorio nazionale Cgil Cisl Uil: massima attenzione sulle strategie di contenimento perché l’epidemia non è passata

L’andamento in discesa delle curve di ospedalizzazioni e terapie intensive sono un segnale molto positivo. E’ la dimostrazione che gli sforzi fatti durante il periodo natalizio da tutti i cittadini nel rispetto di misure anticontagio più rigide stanno dando i loro frutti. Adesso però è fondamentale non abbassare la guardia. Un eccessivo rilassamento potrebbe far risalire i contagi, compromettendo anche la buona riuscita della campagna vaccinale in corso”. C’è speranza, ma anche preoccupazione nelle parole dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino che commentano i dati in calo dell’epidemia in Trentino, ma allo tempo fanno appello alla Provincia perché non allenti la presa proprio adesso che la meta sembra essere raggiungibile. “Non ci possiamo permettere nessuna sottovalutazione del rischio che il contagio riprenda, né si possono allentare le misure di contenimento – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. La situazione è tutt’altro che sotto controllo come dimostra quanto sta accadendo in Alto Adige e Tirolo, ma anche la diffusione di varianti più contagiose del Covid 19 in alcune aree del Paese che potrebbero arrivare anche in Trentino. E’ apprezzabile dunque la prudenza espressa dal presidente Fugatti in vista di una possibile apertura degli impianti dal 17 febbraio”. Da qui la richiesta di monitorare con la massima attenzione e trasparenza l’andamento dell’epidemia e calibrare ogni eventuale apertura sulla situazione epidemiologica reale e sulla base dell’impatto che questa potrebbe avere sulla diffusione del contagio.
Un tema che si lega a filo doppio con il tema dei tamponi, in provincia stabilmente in discesa ormai da inizio anno. “Non capiamo quale sia la ragione di questa riduzione nel numero di tamponi molecolari. E’ vero che si fa una minore attività di testing sul personale sanitario e proprio per questo sarebbe utile usare la capacità di fare tamponi molecolari che il Trentino ha sviluppato in questi mesi per aumentare il tracciamento e contenere il contagio”, aggiungono i tre segretari provinciali che chiedono anche alla Provincia e all’Azienda sanitaria di superare le criticità che sono emerse con l’avvio della campagna di vaccinazione per gli over 80. “Sia l’Azienda a prendersi in carico i cittadini che devono essere vaccinati, fissando priorità anche tra gli anziani e gestendo internamente gli aspetti organizzativi relativi alle prenotazioni. Solo così si riducono le inefficienze e non si compromette la campagna vaccinale”, concludono.



Trento, 8 febbraio 2021

 

 

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