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Vaccini per chi è a contatto col pubblico e campagne formative nei luoghi di lavoro

Le considerazioni del segretario generale Luigi Diaspro

Vaccini per chi è a contatto col pubblico e campagne formative nei luoghi di lavoro

Nelle difficoltà della campagna vaccinale in atto – a partire dalla gestione delle prenotazioni degli over 80 all’attesa di particolari categorie a rischio come i disabili e gli immunodepressi – è necessario continuare a porre l’attenzione sui servizi essenziali di cura e assistenza alla persona quali Sanità, Apsp e Terzo settore.

Vaccinarsi è fondamentale per sconfiggere il Covid-19, per questo sosteniamo la necessità che i vaccini siano messi a disposizione di tutti gli operatori del sistema sanitario e socio sanitario assistenziale, coinvolgendo figure sanitarie, socio sanitarie, tecniche ed amministrative che lavorano a stretto contatto con l’utenza e, per queste ragioni, a rischio contagio.

È questo uno degli strumenti per contenere l’epidemia che ha nuovamente ripreso a correre sul territorio, probabilmente a causa della cosiddetta variante inglese che facilita la trasmissione del virus del 50%. Queste le parole di Luigi Diaspro (Fp Cgil) e Giuseppe Pallanch (Cisl Fp).

Occorre d’altro canto non indugiare oltre per una campagna informativa diffusa nei luoghi di lavoro per un’adesione informata ai vaccini anti-Covid 19, come più volte richiesto dal Sindacato Confederale e sollecitato per ultimo con nota unitaria al Dipartimento Salute della Provincia e all’Azienda sanitaria lo scorso 10 febbraio, al fine di prevenire alcune situazioni di potenziale conflitto all’interno dei luoghi di lavoro conseguenti a scelte di non adesione al vaccino, a partire dalle realtà lavorative in cui si registra ad oggi il minor numero di adesioni.

Ribadiamo che il vaccino è atto di responsabilità individuale e collettivo, ma altrettanto fondamentale è la corretta informazione per far sì che le preoccupazioni dei lavoratori possano trovare un ambito di ascolto e risposte qualificate.

Una campagna informativa istituzionale, rigorosa, unitamente alla pubblicazione dei dati della sorveglianza post vaccino sugli effetti indesiderati registrati possono determinare maggiore consapevolezza e adesione informata.

Occorrono chiarezza e trasparenza, ma occorre anche rispetto nei confronti di lavoratrici e lavoratori che hanno dato prova di grande senso del dovere e altissimo senso di responsabilità in questa drammatica pandemia, contagiandosi, ammalandosi, purtroppo a volte perdendo la vita per assicurare cure e assistenza ai cittadini e ai nostri anziani.

 

 

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