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Pazienti Covid alla Solatrix: reparti svuotati, ferie imposte e turni mai certi

Situazione da chiarire nelle case di cura private

Pazienti Covid alla Solatrix: reparti svuotati, ferie imposte e turni mai certi

«Benissimo che le aziende della sanità privata siano a disposizione dell’interesse generale della salute pubblica. Ma il caso della Solatrix di Rovereto, pronta ad accogliere i pazienti Covid, pone nuove problematiche lavorative: per essere pronti a ospitare queste persone, molti posti letto sono stati svuotati causando un temporaneo calo di lavoro a cui l’azienda ha risposto mettendo in ferie forzata i dipendenti. Quegli stessi dipendenti – evidentemente – devono prepararsi a giorni, settimane o mesi di lavoro straordinario quando i posti letto si riempiranno di pazienti positivi o in guarigione dal Covid. Tutto questo senza sapere se lavoreranno, quanto, in che giorni e con che orari. Una sorta di reperibilità costante con annessa privazione della libertà di scelta per le ferie e per la gestione del proprio tempo, anche in relazione alle necessità di conciliazione con la vita familiare di ognuno». Questo l’allarme lanciato dalla Funzione pubblica Cgil, col segretario Luigi Diaspro e i responsabili del settore sanità Gianna Colle e Marco Cont.

Il sindacato ha ben chiara la situazione di straordinarietà e di nuovo aumento dei ricoveri che stiamo vivendo, ma sottolinea: «Vorremmo sapere se queste ondate di svuotamenti e riempimenti dei reparti – che riguardano la Solatrix ma anche le altre strutture dell’assistenza privata trentina come il San Camillo, Villa Regina eccetera – danno luogo sempre al medesimo flusso di finanziamenti da parte della Provincia. Se così è, è chiaro che l’azienda privata ha sempre la certezza del suo pieno introito e può permettersi grandi stravolgimenti organizzativi e dei turni scaricando tutto il costo sui lavoratori. In parole ancora più semplici: ricavi al 100% e costi allo 0% in quanto assorbiti al 100% dai dipendenti».

Serve dunque affrontare la questione: «O si intavola una discussione seria, che consenta ai lavoratori di godere del diritto al riposo e alla pianificazione della propria vita privata, oppure li si coinvolge anche dal punto di vista del ricavo dell’intera operazione. Va in tal senso previsto un ristoro per lo straordinario e per la totale imprevedibilità dei turni, altrimenti i denari pubblici confluiranno nelle tasche private a solo beneficio dei privati stessi e a tutto danno dei lavoratori».

 

 

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