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Esplosione del furgone ad Avio

Fp Cgil: «Sollievo per i lavoratori. Ma da tempo denunciamo carenti manutenzioni al parco mezzi di Snua»

Esplosione del furgone ad Avio

La Funzione pubblica Cgil esprime sollievo per il pericolo scampato dai due lavoratori della Snua. L’esplosione di questa mattina, ad Avio, del mezzo a metano che stavano utilizzando per la raccolta differenziata della plastica, poteva trasformarsi in una tragedia.

In zona era presente il funzionario Fp Cgil Giovanni Virruso che, assieme al segretario generale Luigi Diaspro, spiega: «I due lavoratori si sono salvati solo grazie alla loro prontezza di riflessi. Detto questo, sul tema della sicurezza è doveroso sottolineare che già in passato, e a più riprese, siamo intervenuti proprio presso la ditta Snua, su sollecitazione dei nostri iscritti. Molte erano le segnalazioni che si concentravano proprio sui veicoli “piccoli”, quelli entro i 35 quintali, come quello esploso stamattina».

Da tempo i lavoratori chiedono manutenzioni sistematiche su tutto il parco mezzi che peraltro, per i veicoli piccoli, viene dal precedente assegnatario del servizio, la Padova 3. Va chiarito che il mezzo esploso oggi è invece specifico patrimonio di Snua.

La richiesta di un’immediata, sistematica e approfondita revisione e manutenzione di tutti i mezzi in uso agli operai viene oggi reiterata con grande forza. Mentre attendiamo tutti i chiarimenti del caso da parte dell’azienda e l’eventuale emergere di responsabilità che saranno accertate dalle autorità preposte, sottolineiamo che per il settore della raccolta rifiuti i mezzi sono vero e proprio luogo di lavoro, al pari di una postazione in un’azienda industriale. Per questo non si può in alcun modo prendere in considerazione l’idea che sulla sicurezza dei mezzi si possa soprassedere o risparmiare.

Virruso e Diaspro concludono: «È chiaro che il fatto di oggi non può essere in alcun modo liquidato come una fatalità: il problema c’è da tempo e da tempo era stato segnalato. Gli investimenti dell’azienda hanno riguardato solo i mezzi sopra i 35 quintali e non quelli piccoli, su cui si sono concentrati i nostri allarmi e le nostre richieste. I fatti di oggi mostrano purtroppo che il problema, seppure sollevato a più riprese dai lavoratori, colpevolmente non sia stato preso in considerazione: ci aspettiamo un immediato cambio di rotta. Vigileremo che ciò accada».

 

 

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