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Coop Alto Garda scavalca il sindacato e impone un proprio regolamento

Filcams, Fisascat e Uiltucs: piega inaspettata. E’ una chiara mancanza di rispetto messa in atto con l’avvallo della Federazione

A poco meno di un mese dalla chiusura della trattativa, con un mancato accordo, per il rinnovo del contratto aziendale il Consiglio di amministrazione della Coop Alto Garda ha messo in atto un comportamento inedito, assumendo un regolamento aziendale, in vigore fino a fine 2022, che di fatto "assume" l'identica posizione datoriale tenuta negli incontri di trattativa.
Una scelta che lascia basiti Filcams, Fisascat e Uiltucs. “Così non solo si permette di "scavalcare" la discussione, ma deliberatamente si delegittimano le organizzazioni sindacali, i rappresentanti sindacali aziendali e i dipendenti di Coop Alto Garda. Il tutto con il sostegno della Federazione Trentina della Cooperazione”.
Il nuovo regolamento, infatti, interviene sui punti controversi della trattativa, ed in particolare sulla maggiorazione del lavoro domenicale durante i periodi di alta intensità e sui buoni spesa, facendo proprie le richieste dell’azienda, che valgono peraltro solo per i dipendenti a tempo indeterminato.
La volontà di scavalcare le organizzazioni sindacali trova conferma lampante nel fatto che, durante la discussione, mentre le Organizzazioni Sindacali non avevano ancora alcun testo a disposizione, in tutti i negozi era già stato inviato un comunicato aziendale che avvisava delle decisioni deliberate dall'Esecutivo. “Una chiara mancanza di rispetto che conferma ed inaugura una nuova stagione nei rapporti tra le parti, finora sempre improntati alla stima reciproca. Spiace che la limitata capacità di gestire una trattativa sindacale porti a cercare scorciatoie che non sono assolutamente accettabili in contesti nei quali i rinnovi si susseguono da oltre quarant'anni. Crediamo sia un venir meno al mandato che le parti hanno assunto”.
Le organizzazioni sindacali a seguito delle assemblee con i lavoratori e le lavoratrici - scesi da oltre 180 a meno di 150 dipendenti in pochi anni -, hanno manifestato fermezza rispetto ad una quota di retribuzione fissa ed al riconoscimento del lavoro domenicale e festivo con una maggiorazione adeguata dando nel contempo ampia disponibilità in termini di organizzazione del lavoro, flessibilità e disponibilità complessiva. “La cooperativa, di contro, ha risposto con il pugno di ferro e con l'imposizione delle proprie valutazioni come unica strada perseguibile”.
Infine Filcams, Fisascat e Uiltucs denunciano anche il mancato rispetto del contratto nazionale di lavoro per quanto riguarda la retribuzione del lavoro straordinario, lo smaltimento delle ferie non fruite e la liquidazione dei permessi arretrati.

 

Trento, 13 aprile 2021

 

 

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