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Scuola dell’Infanzia. Serve un ragionamento strutturale

L'apertura a luglio della scuola dell'infanzia è solo un'uscita spot per creare consenso, non costruisce soluzioni. Pronti a ragione sulla base dei dati per costruire sperimentazioni sul territorio oltre l'emergenza

"Un incontro sostanzialmente inutile, che non ha posto nessun ragionamento di prospettiva né sulla scuola dell’infanzia in generale né, nello specifico, sull'ipotizzata apertura a luglio.
Assessore Bisesti e vertici del Dipartimento Istruzione si sono limitati a chiedere al sindacato una proposta sullo smaltimento delle ferie non godute a causa dell'apertura estiva straordinaria dell'anno scorso". C'è delusione nelle organizzazioni sindacali al termine di un incontro che doveva servire per fare chiarezza sull'ipotesi di tenere aperte le scuole dell'infanzia a luglio. "Non siamo venuti qui per discutere solo del problema delle ferie non godute - dichiarano le OOSS -. La questione rappresenta un tassello importante di un mosaico più ampio che è la direzione in cui si vuole collocare la scuola dell'infanzia trentina. Lo stesso vale per l'apertura di luglio: è una soluzione spot che la Giunta mette sul tavolo solo per creare consenso. Una concorrenza sleale nei confronti dei servizi conciliativi, perché non si tratta di apertura della scuola dell’infanzia ma di altro.Vanno costruite soluzioni strutturali che vadano oltre quest'anno particolare d'emergenza, in cui ricordiamo la scuola dell’infanzia rimasta praticamente sempre aperta."
Flc Cgil, Cisl  scuola e Satos ribadiscono disponibilità a lavorare a proposte concrete, ma sulla base di dati certi. "Anche oggi invece non c'è stato fornito alcun dato né sulla frequenza dello scorso anno né sulle risposte dettagliate delle famiglie al sondaggio sull'apertura estiva. E servono risorse: ad oggi è stata messa sul tavolo la possibilità di stanziamenti aggiuntivi per pagare insegnanti supplenti che possano sostituire a maggio e giugno il personale che deve godere delle ferie arretrate. Quale senso ha senza un progetto più ampio e in carenza di personale supplente?
Le tre sigle in ogni caso non ci stanno a giocare in difesa e rilanciano: "Questa Giunta provinciale sta dimostrando di non avere un pensiero sul futuro della scuola dell’infanzia trentina. Siamo stati sempre terra di sperimentazione. Si sperimenti anche questa volta, lasciando da parte la facile demagogia. Serve  pensare ad un modello più ampio, che vada oltre questa fase d'emergenza. Tutti siamo consapevoli che la nostra società è cambiata e cambierà! 
 
Troppo facile dire aprire a luglio per un anno, spacciando per soluzione quella che è un contentino. Se la Provincia crede nella scuola di qualità, vuole investire sulle generazioni future e dare risposte alle famiglie, anche valorizzando veramente il lavoro femminile noi siamo pronti a confrontarci su un tavolo ampio che accanto alla politica veda tutto il mondo della scuola e il terzo settore. E' chiaro che non si trovano soluzioni di ampio respiro in un paio di settimane, ma dobbiamo ragionare in prospettiva. Per quanto ci riguarda non avvalleremo mai soluzioni fittizie che depauperano il valore educativo e formativo della scuola e la professionalità degli insegnanti", concludono.

 

Trento, 15 aprile 2021

 

 

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