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Azienda sanitaria. “Situazione sempre più grave nella sanità trentina. Chi comanda davvero in viale

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Le dimissioni del direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitaria, Pierpaolo Benetollo, gettano un’ombra per certi versi inquietante sulla gestione della sanità trentina. Che la vicenda della scomparsa della dottoressa Pedri e la situazione del reparto di ginecologia richiedano chiarezza e quindi misure drastiche per ripristinare condizioni di lavoro minimamente accettabili, è palese ormai da settimane. Dubitiamo però che la soluzione sia semplicemente l’allontanamento del direttore generale e se questo pensasse la Giunta, ci permettiamo di dire che si tratterebbe di un grave errore di giudizio. Tra l’altro non si capisce perché dall’assessorato la conferma del direttore dell’Unità operativa ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara non sia stata preventivamente bloccata anche in considerazione del fatto che, su quel reparto, le nubi del dubbio si sono addensate ben prima di giugno, ma almeno da ben quattro mesi, ossia dalla scomparsa della dottoressa Pedri. Non è poi per niente chiaro se le dimissioni di Bentollo ora fanno decadere tutti i primari confermati a giugno, solo alcuni o addirittura nessuno di questi.
Per quanto riguarda la triste vicenda della dottoressa Pedri, ormai dobbiamo confidare che gli ispettori ministeriali facciano finalmente chiarezza rispetto alle condizioni di lavoro al Santa Chiara e contribuiscano a fare piena luce sulla scomparsa della giovane ginecologa.
Auspichiamo che l’allontanamento del dottor Benetollo non sia frutto di logiche da “scarica barile” o peggio che risulti essere un espediente per spegnere sul nascere dissidi tra Provincia e Azienda riguardanti anche altre questioni di politica sanitaria. Perché, al di là di ogni altra considerazione, resta il fatto che la situazione della sanità trentina è sempre più grave, provata da 16 mesi di pandemia, interessata da piani di riorganizzazione dai contorni incerti e privi del benché minimo riferimento a dati, numeri e risorse, coinvolta in ingenti tagli di spesa prima annunciati e poi cancellati e, ormai da mesi, vittima di un valzer di dirigenti, tra dimissioni in serie dei vertici aziendali, incarichi plurimi ad interim e un mai ben definito rapporto tra Azienda e Dipartimento dove il dirigente generale sembra ormai aver preso il posto anche dell’assessore”.

Trento, 2 luglio 2021

 

 

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