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Filiera del legno. Il tavolo di rilancio lascia fuori i lavoratori

Sindacati: difficile immaginare un distretto competitivo e innovativo senza coinvolgimento del mondo del lavoro


Il rilancio del distretto del legno trentino non passa dal mondo del lavoro. E’ questo in estrema sintesi quanto si deduce dalla scelta della Giunta provinciale in merito alla costituzione del “Tavolo a supporto dello sviluppo delle aziende della filiera del legno trentina”. Nel gruppo di lavoro, infatti, si è ritenuto coinvolgere un numero molto ampio di soggetti istituzionali e rappresentanti del mondo economico e datoriale, ma non i sindacati. Evidentemente per Piazza Dante e per gli assessori Spinelli e Zanotelli obiettivi quali l’innovazione, la competitività, il trasferimento tecnologico riguardano solo le imprese, non i lavoratori e le lavoratrici. Dunque, dal loro punto di vista, qualsiasi ragionamento sul rilancio del comparto così come qualsiasi confronto sulle criticità del settore possono prescindere da una riflessione sulle condizioni di lavoro, sulla sua organizzazione anche in termini innovativi, sui contratti e sulle leggi che riguardano la tutela di chi opera nel settore, comprese le questioni relative alla salute e alla sicurezza che, come dovrebbe essere noto alla gran parte dei soggetti coinvolti nell’iniziativa provinciale, è tema che richiede massima attenzione soprattutto in questo settore.

Prendiamo atto con sconcerto di questa scelta dell’Esecutivo, che giudichiamo grave e non rispettosa delle migliaia di lavoratori che operano nella filiera del legno trentino. Chiederemo subito un incontro con gli assessori Zanotelli e Spinelli per conoscere le motivazioni che stanno alla base di questa scelta.

 

 

Trento, 20 luglio 2021

 

 

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