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Finalmente è partito il conto alla rovescia per la piena operatività di Sanifonds per i lavoratori del settore metalmeccanici industria che potranno optare, liberamente ed individualmente, tra il fondo nazionale di categoria e appunto Sanifonds, il fondo di sanità integrativa intercategoriale del Trentino in cui si trovano già 65000 iscritti di comparti quali pubblico impiego, artigianato, trasporto a fune e di alcune tra le principali aziende trentine.

Dal mese di ottobre, in collaborazione con la struttura tecnica di Sanifonds, partirà una campagna informativa a tappeto, con un sito web dedicato, le risposte alle domande più frequenti, pubblicazioni sui media ma soprattutto una campagna di assemblee nei posti di lavoro rivolta ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto metalmeccanici industria e installazione impianti, che riguarda in Trentino circa 12.000 addetti.

Nei prossimi giorni partirà anche la formazione per i delegati sindacali di Fiom, Fim e Uilm del Trentino per essere pronti a supportare tutti i lavoratori e le lavoratrici che riceveranno entro il 15 ottobre dalla propria azienda la modulistica per l’adesione.

Il periodo in cui un lavoratore già in forza potrà decidere di aderire a Sanifonds sarà tassativamente dal 15 ottobre al 15 dicembre 2021 e l’adesione sarà a tutti gli effetti operativa dal primo gennaio 2022.

La copertura, totalmente a carico dell’azienda, copre anche i famigliari a carico come previsto dal Contratto Nazionale di categoria, il lavoratore potrà integrare altre prestazioni.

“Come Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil del Trentino siamo soddisfatti di poter finalmente offrire ai lavoratori del comparto industria la possibilità di una scelta libera ed informata – dicono i segretari generali dei metalmeccanici trentini Manuela Terragnolo, Luciano Remorini e Willj Moser – il lavoro preparatorio è stato lungo ed articolato con la precisa volontà di dare a tutti completezza di informazioni e trasparenza per una scelta che è anche valoriale sul futuro del nostro territorio, Sanifonds infatti è una mutua e non un’assicurazione e copre prestazioni esclusivamente integrative e non sostitutive della sanità pubblica che vogliamo potenziare con le risorse di origine contrattuale”.