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Cgil Cisl Uil bocciano la finanziaria provinciale

“Misure inadeguate a fronteggiare le sfide che attendono il Trentino”

Una manovra insoddisfacente che non contiene misure adeguate a fronteggiare le sfide che attendono il Trentino”. Nel giorno in cui il presidente Fugatti presenta in Consiglio provinciale la nuova legge di stabilità Cgil Cisl Uil bocciano la manovra. La ragione è semplice: non contiene misure efficaci per traghettare il Trentino oltre questa fase di pandemia, né a consolidare in modo strutturale la crescita economica. “Ancora una volta mancano le riforme, o peggio si spacciano per riforme niente di più che piccoli aggiustamenti - dicono i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – mentre l’unico intento del presidente Fugatti sembra quello di bacchettare i lavoratori del comparto pubblico per i quali il rinnovo contrattuale dovrebbe essere solo una gentile concessione del presidente”.

I sindacati criticano l’assenza di impegni concreti sul piano sanitario. “Dopo che la pandemia ha messo a nudo tutte le criticità della sanità trentina e di fronte ad una popolazione con sempre più anziani si magnifica una riforma sanitaria su cui si investe solo lo 0,03% del bilancio dell’Azienda sanitaria. Niente di più di briciole, mentre restano senza risposte questioni come l’organizzazione territoriale, la prevenzione, l’integrazione socio-sanitaria”, incalzano i tre segretari che ricordano come già il sistema sia in grave affanno a causa della carenza di medici, degli scarsi investimenti che portano anche alla chiusura di reparti ospedalieri.

Nessun passo avanti nemmeno sull’assetto istituzionale: “Dopo tre anni che si annunciano riforme si rischia solo la balcanizzazione delle autonomie locali, con un sistema in cui tutti fanno tutto e dunque il rischio paralisi”.

La manovra non compie passi avanti nemmeno sulle politiche del lavoro. “Di fronte alle sfide che riguarderanno il mondo del lavoro, con la trasformazione tecnologica e digitale, la Provincia non stanzia risorse da affiancare a quelle nazionali per una presa in carico dei lavoratori in transizione non potenziando i centri per l’impiego”.

Resta, infine, una priorità quella di presidiare le politiche industriali. “Il Trentino non è solo turismo. Serve investire sull’innovazione del tessuto produttivo, anche attraendo sul nostro territorio nuove imprese, in grado di attrarre anche capitale umano qualificato”

13 dicembre 2021

 

 

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