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Le morti sul lavoro si fermano potenziando controlli e prevenzione

Cgil Cisl Uil sull’incidente di Arco: basta parole di cordoglio, servono azioni concrete

E’ una morte tremenda quella che è toccata ieri sera a Nicolae Catalan, schiacciato - a quanto di apprende - dal contrappeso dell’ascensore a cui stava lavorando all’Eremo di Arco. E’ la tredicesima morte sul lavoro in Trentino. “Si allunga drammaticamente l’elenco delle persone che quest’anno hanno perso la vita nella nostra provincia mentre erano impegnate a lavorare – dicono con amarezza Manuela Faggioni, Milena Sega e Alan Tancredi che per Cgil Cisl Uil seguono salute e sicurezza sul lavoro -. Quanti morti dobbiamo ancora attendere perché in Trentino e in Italia si faccia finalmente qualcosa di concreto per fermare questa vera e propria strage? E’ poco utile convocare tavoli d’urgenza se poi non si mettono in campo azioni mirate. A cominciare da un serio potenziamento dei controlli e delle ispezioni”. Oggi in Trentino il 70% dell'attività dell’Unità operativa dell’Azienda sanitaria che si occupa di prevenzione degli infortuni è assorbito da attività di polizia giudiziaria, a supporto dell'Autorità che se ne dovrebbe occupare direttamente.

Per potenziare i controlli dunque è indispensabile che la Provincia si decida a aumentare gli organici delle strutture ispettive.

Sappiamo che in queste ore gli ispettori dell’Uopsal insieme alle forze dell’ordine sono al lavoro per comprendere le dinamiche di quanto è accaduto. Ci auguriamo che i fatti vengano accertati in tempi rapidi e si individuino anche eventuali responsabilità. Abbiamo imparato, purtroppo ad un prezzo altissimo, che gli incidenti non sono mai casuali. Si investe troppo poco sulla sicurezza, sulla manutenzione e l’ammodernamento dei macchinari, sulla formazioni degli addetti. Il sistema del subappalto purtroppo peggiora ulteriormente la situazione con realtà che operano spesso al limite”.

Cgil Cisl Uil sollecitano la Provincia ad andare oltre le manifestazioni di cordoglio e ad introdurre, anche prima del livello nazionale, un sistema di patente a punti, ma anche di certificazione sulla sicurezza almeno per le imprese che operano negli appalti pubblici. “Con l’accelerazione che verrà impressa dalla risorse del Pnrr restare senza far nulla potrebbe avere un impatto enorme sulla sicurezza di chi lavora. Bisogna invertire la rotta ricordandosi che per fare sicurezza servono risorse umane ed economiche”, concludono i tre sindacalisti

Trento, 22 dicembre 2021

 

 

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