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Lo sport è lavoro

Anche in Trentino molti addetti operano con contratti precari o come volontari Venerdì una confronto online sulla pagina facebook della Cgil del Trentino

La pandemia ha portato a galla le criticità e i punti di debolezza di molti comparti lavorativi. Non fa eccezione lo sport, spesso inteso non tanto come settore in cui valgono le normali regole del mercato del lavoro, ma come ambito misto in cui volontariato, precarietà e, in alcuni casi, contratti poco chiari sono molto diffusi.

Il tema è stato al centro di una diretta facebook organizzata da Nidil Cgil e Slc Cgil del Trentino, a cui hanno partecipato anche Luisa Diana, segretaria NIdiL CGIL Nazionale e Fabio Scurpa, dirigente SLC CGIL Nazionale con delega allo sport.

 

In ambito sportivo ci sono atleti, istruttori, allenatori, tecnici di varie discipline, addetti alla riabilitazione, personal-trainer, addetti alla gestione di impianti sportivi, persone, molto spesso giovani e qualificate, che hanno diritto a veder riconosciuto il loro lavoro, la loro professionalità e le loro competenze.

Questi lavoratori hanno subito un contraccolpo importante con la pandemia: molte attività dilettantistiche non sono partite o sono partite a ritmo ridotto e molti istruttori sono rimasti a casa senza ammortizzatori sociali.

La pandemia, però, ha solo reso evidente un problema noto da tempo: troppo spesso lo sport non viene considerato un lavoro.

Esiste un contratto nazionale di lavoro, quello degli Impianti Sportivi, che viene applicato solo in casi eccezionali, mentre si preferisce ricorrere a contratti di collaborazione, rimborsi spese etc.

Le società sportive applicano quasi sempre il contratto a progetto sportivo che prevede fino a 10 mila euro di compensi senza nessun tipo di contribuzione previdenziale, niente malattie né ferie.

Il contratto nazionale che si dovrebbe applicare al personale delle associazioni sportive affiliate al Coni prevede, invece, rapporti di lavoro di natura subordinata e risponde alle esigenze del settore, coniugando flessibilità a tutele per i lavoratori e lavoratrici firmato dalla SLC CGIL e in fase di rinnovo.

 

Un passo avanti, anche per migliorare le condizioni dei lavoratori dovrebbe arrivare con la riforma nazionale dello sport. Il provvedimento è stato approvato con il Decreto Sostegni bis, ed entrerà in vigore da gennaio 2023.

La riforma tocca la forma giuridica delle associazioni, così come la posizione e inquadramento dei lavoratori stessi.

 

 

 

 

 

Trento, 18 febbraio 2022

 

 

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