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Turismo, le imprese paghino l’allungamento della NAspi

Sindacati: Inutile fare i conti sempre con le risorse della collettività. Gli albergatori investano concretamente sulla destagionalizzazione o aumentino l’aliquota per gli ammortizzatori dei dipendenti stagionali

Ha ragione il presidente degli Albergatori, Gianni Battagliola, quando sottolinea la necessità di dare alle lavoratrici e ai lavoratori del turismo contratti più stabili che garantiscano una continuità di reddito. Non è pensabile però che tutto ciò si realizzi sulle spalle della fiscalità generale. Le imprese turistiche non possono lanciare il sasso e poi ritirare la mano. Devono fare la loro parte. Limitarsi ai soliti lamenti è totalmente inutile così come non si può contare solo sulle risorse pubbliche”. Lo sostengono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti con i segretari delle categorie, Paola Bassetti per Filcams, Lamberto Avanzo per Fisascat e Walter Largher per Uiltucs.
Per i sindacati due sono le strade alternative su cui puntare: o le imprese investono su un allungamento della stagione turistica o mettono maggiori risorse per garantire l’allungamento della disoccupazione per i loro dipendenti stagionali. Gli strumenti in Trentino esistono già. “Il Fondo di Solidarietà aveva già previsto in via sperimentale l’allungamento del periodo di Naspi. Perché questa misura diventi strutturale, però, è necessario aumentare la contribuzione delle imprese per pagare gli ammortizzatori sociali. Farlo con le risorse pubbliche sarebbe troppo semplice e iniquo”, insistono le sigle sindacali facendo notare anche che proprio le aziende del comparto turistico sono tra quelle che pagano la contribuzione più bassa per i sostegni ai loro lavoratori. “In edilizia e nell’industria le aliquote sono almeno il triplo. Dunque gli albergatori o dimostrino la volontà di voler realmente investire sulle loro imprese modificando o innovando l’offerta e i loro prodotti allungando così concretamente la stagione, oppure aumentino quanto oggi versano per la Naspi. Da anni si parla di allungare la stagionalità così come di rendere più attrattivo il comparto. Fino ad oggi abbiamo sentito molte buone intenzioni e pochi fatti. Ma a pagare non può sempre essere “pantalone”. In Italia sono stati sottoscritti negli ultimi 20 anni anni 57 contratti integrativi territoriali del turismo nelle varie regioni. Di questi nessuno In Trentino, un territorio che si vanta essere quello a maggior vocazione turistica”.

 

 

Trento, 27 aprile 2022

 

 

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