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Magazzino Sait. Pronti ad un confronto sulle internalizzazioni

Sindacati: con l’esternalizzazione peggiorano le condizioni dei lavoratori. Se per il consorzio non è un problema di costi si faccia marcia indietro

Se come sostengono presidente e direttore di Sait la scelta del magazzino ha ragioni organizzative e non è finalizzato a tagliare i costi, allora lo dimostrino nei fatti facendo marcia indietro e internalizzando tutto il reparto, compresi i lavoratori oggi alle dipendenze di Movitrento”.

I segretari di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher, di fronte alle provocazioni dei vertici di Via Innsbruck ricordano “questi lavoratori convivono all'interno della stessa struttura da ormai dodici anni, perché solo ora diventa una questione ingestibile?" e rilanciano “abbiamo ricevuto un mandato preciso dai lavoratori e a quello ci atteniamo. L’esternalizzazione è un vero e proprio appalto di servizio, senza clausola sociale, che vuol dire nessuna garanzia occupazionale nel tempo. Questo non è tutelare i propri dipendenti. Difficile sostenere che non cambia nulla”.
I sindacati ribadiscono che le dichiarazioni a mezzo stampa dei vertici Sait non trovano un fondamento di verità e gli stessi soci dovrebbero fare ulteriori approfondimenti e, ad esempio, verificare che non esiste alcun contratto integrativo nell’azienda di arrivo, con il passaggio a Movitrento peggioreranno le condizioni di lavoro, il trattamento economico e non ci sarà nessuna certezza nel tempo di continuità occupazionale. “Di fronte a queste proposte la posizione dei lavoratori è chiara: contrarietà totale”.
Sconcertanti infine, secondo i sindacati, le affermazioni in Aula dell'assessore Spinelli che ha risposto ad un'interrogazione della consigliera Ambrosi sull'esternalizzazione Sait. "L'assessorato, più volte sollecitato fino ad oggi non ha fatto nulla sull'esternalizzazione. È grave però che l'assessore senza vedere le responsabilità del Consorzio punti il dito contro il sindacato, reo a suo dire di impedire un accordo proposto da Sait. I lavoratori dovrebbero accettare 3mila euro in cambio della precarizzazione, del peggioramento delle condizioni di lavoro e della decurtazione economica. Gravissimo".

 

Trento, 8 giugno 2022

 

 

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