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Magazzino Sait. Scattano i licenziamenti per 60 lavoratori

Sindacati: dal consorzio fino alla fine nessun rispetto per i propri dipendenti. La dignità non è mai “prendere o lasciare”.

Magazzino Sait. Scattano i licenziamenti per 60 lavoratori

Non sono servite quasi tre ore di confronto questa mattina al Servizio Lavoro della Provincia per trovare un’intesa sui licenziamenti dei magazzinieri Sait. La riunione si è conclusa con la firma del mancato accordo. Da adesso, ed entro 120 giorni al massimo, il consorzio invierà la comunicazione di licenziamento per i 60 magazzinieri che non hanno accettato di cedere il loro contratto a Movitrento, avallando la richiesta di fatto di peggiorare le loro condizioni di lavoro.

A suscitare ancora di più sconforto, delusione e rabbia tra i lavoratori, in presidio sotto gli uffici provinciali, la notizia che solo oggi al tavolo i vertici Sait hanno proposto di migliorare l’incentivo economico per passare a Movitrento. Una proposta, però, che era un prendere o lasciare subito. Senza nessuna possibilità di passare in assemblea. “Sait si è presa 75 giorni per mettere sul tavolo un incentivo economico e pretende che i lavoratori vengano avvertiti subito per telefono non concedendo nemmeno la possibilità di convocare un’assemblea tra lunedì e martedì. E’ l’ennesimo ricatto per spingere questi dipendenti ad accettare condizioni che sanno essere peggiori. Nessun rispetto per le persone né per la loro professionalità. La dignità dei lavoratori non può essere un “prendere o lasciare”, hanno commentato a margine dell’incontro i segretari provinciali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher che hanno partecipato alla trattativa insieme alla RSU.

I sindacati hanno inoltre precisato che Sait non ha mai messo in discussione, nemmeno oggi, i licenziamenti. “Questa storia si conclude con un unico dato di fatto: 60 lavoratori vengono messi su una strada. E ancora una volta, come nel 2018, Sait dimostra di essere lontanissima dai valori della cooperazione trentina, quella di don Guetti che mette al centro il valore della persona. In questa storia di valori cooperativi ce ne sono ben pochi”, hanno proseguito i tre sindacalisti.

La vicenda, comunque, non si chiude qui: sindacati e lavoratori sono pronti a ricorrere al giudice.

 

Trento, 26 agosto 2022

 

 

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