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Vitalizi. L'unico aumento accettabile è quello pari a zero

Per i sindacati la distanza tra politica e mondo del lavoro si fa abissale

Vitalizi. L'unico aumento accettabile è quello pari a zero

L'unico aumento accettabile dei vitalizi in essere è pari a zero. Zero come per gli aumenti salariali di 6,3 milioni di lavoratori dipendenti in Italia che operano con un contratto di lavoro scaduto e non ancora rinnovato. Zero come gli adeguamenti contrattuali per il triennio 2022-2024 previsti dalla Giunta Fugatti per il personale di sanità, scuola e autonomie locali visto che, per il loro rinnovo contrattuale, nel bilancio provinciale non è previsto neppure un euro. Zero come per le retribuzioni degli operatori dell'assistenza che, sempre per colpa della Giunta Fugatti, sono condannate a perdere potere d'acquisto visto che neppure un euro è stato stanziato per provare a rinnovare il contratto provinciale delle cooperative sociali bloccato da 15 anni. Zero come le risorse di cui potranno godere le famiglie con figli minori per non vedersi ridotto in termini reali il valore dell'assegno unico provinciale perché non si è voluto indicizzare i sostegni provinciali ai figli al reale costo della vita.
Solo questi pochi esempi dimostrano come per i politici l'aumento dell'inflazione che oggi in Trentino si avvicina al 12% sia un problema solo quando tocca le loro tasche. Oggi i consiglieri regionali di Svp e Lega pensano di rivalutare anche i vitalizi, come ieri hanno deciso di agganciare le loro indennità al reale costo della vita. Ma quello che vale per loro non vale per migliaia di lavoratrici e lavoratori che non hanno rendite o retribuzioni da ricchi e che subiscono in maniera drammatica l'aumento dei costi energetici e dei prezzi dei beni di prima necessità.
L'idea di aumentare anche solo di un euro i vitalizi in essere, rappresenta l'ennesimo schiaffo verso le migliaia di famiglie che ogni giorno devono fare letteralmente acrobazie per far quadrare i conti giorno dopo giorno. La distanza della politica dalla condizione reale di lavoratrici e lavoratori sta diventando abissale.

Trento, 8 dicembre 2022

 

 

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