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La transizione verde è equa se si investe in formazione e competenze

Al XX Congresso della Cgil del Trentino una riflessione dell’impatto del cambiamento climatico su economia e lavoro

La transizione verde è equa se si investe in formazione e competenze

Cambiamenti climatici e impatto su salute, lavoro e sviluppo è stato il tema al centro della tavola rotonda di questa mattina al XX Congresso della Cgil del Trentino, dal titolo “Crescita e ambiente. Siamo ad un bivio?”.

L’appuntamento è stato suddiviso in due momenti. Nella prima parte sono intervenuti Roberto Barbiero di Appa, Sara Verones di Aprie e Paolo Bortolotti, dell’Ordine dei medici, con tre focus specifici su cambiamento climatico, energie rinnovabili e salute.



In particolare Barbiero ha sottolineato l’importanza di agire anche a livello locale per mettere in atto strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, agendo sulle politiche dei trasporti, sull’edilizia pubblica e privata, sulle pratiche di gestione del territorio e dei rifiuti, e anche sulle misure di protezione dei cittadini. E allo stesso tempo ha ricordato l’importanza di agire su settori chiave dell’economia trentina che subiranno gli impatti più significativi del cambiamento in atto come turismo. Dunque ha posto l’accento sull’importanza del coinvolgimento e della partecipazione, soprattutto delle giovani generazioni.



E’ toccato a Sara Verones di Aprie illustrare i contenuti del Piano energetico ambientale provinciale che punta a ridurre le emissioni climalteranti del - 55% entro il 2030. Gli scenari del piano dimostrano che la decarbonizzazione del sistema energetico trentino è possibile – ha spiegato -, ma bisogna agire attraverso la riduzione del consumo di energia primaria (un taglio del 18% rispetto al 2016); l’incremento delle fonti energetiche rinnovabili di energia consumata (+13,4 % rispetto al 2016). Obiettivi raggiungibili solo con un impegno trasversale dal basso ma anche attraverso nuovi paradigmi dell’abitare, del produrre, dello spostarsi e della produzione energetica, uniti a nuovi approcci di sistema.



Bortolotti dell’Ordine dei medici ha proposto, invece, un focus sulle conseguenze dell’inquinamento sulla salute. Un ambiente malato genera malattia e i numeri lo dimostrano in modo drammatico: 7milioni di persone muoiono ogni anno per cause riconducibili al cambiamento climatico e all’inquinamento. Si stima che in Europa 15 mila persone siano morte a causa del caldo eccezionale dell’estate 2022. “Tra il 2030 e il 2050, si prevede che il cambiamento climatico provocherà circa 250.000 morti in più all'anno per malnutrizione, malaria, diarrea e stress da caldo”, ha sottolineato Bortolotti ricordando che il surriscaldamento globale impatta in termini di malnutrizione, a causa di riduzione degli spazi coltivabili per siccità e alluvioni, tossificazioni alimentari per la contaminazione di cibo e acqua ed epidemie, ondate di calore, migrazioni... Dunque l’appello a cambiare e a farlo rapidamente.



Nella seconda parte il convegno è stato una tavola rotonda moderata dalla giornalista del Corriere del Trentino, Marika Giovannini, che ha visto il confronto tra Alessandra Proto, responsabile Oecd-Ocse Trento, Andrea Grosselli, segretario Cgil del Trentino, Riccardo Salomone, presidente Agenzia del Lavoro e Mario Tonina, vicepresidente della Giunta provinciale con delega all’Energia.



Proto ha scelto di aprire il proprio intervento con le parole della presidente della Commissione Europea von der Leyen a Davos che ha parlato di un piano dell’Europa sul cambiamento climatico, spostando di fatto, come ha sottolineato, il punto da un piano economico ad uno politico: la transizione verde, dunque, è qualcosa che è nelle mani dei decisori politici così come gli impatti che avrà su occupazione. “Il mercato potrà accelerare o rallentare questo processo, garantirne il successo o il fallimento, ma sta alla politica innescare la trasformazione”. Un ragionamento che impatta sul modello di sviluppo anche trentino. E che chiama in causa tra i fattori fondamentali la crescita delle competenze e dunque la formazione dei lavoratori. “La migliore tecnologia è valida solo quando esistono, perché sono stati formati, lavoratori qualificati. Avremo dunque bisogno di un’enorme crescita delle competenze e dei lavoratori formati”.

Punto rilanciato anche dal segretario Grosselli. In particolare sulle competenze Grosselli ha parlato della necessità che il Trentino torni a scommettere sull’innovazione e sulla ricerca, temi su cui c’è stato un rallentamento. Il tutto allo scopo di rendere il nostro territorio avanzato ambientalmente e attrattivo per imprese e capitale umano. La priorità è garantire una transizione equa che non lasci indietro nessuno. Per questa ragione Grosselli ha parlato di transizione sociale e di un più forte investimento nella formazione continua e nelle politiche attive. Una sollecitazione che chiama in causa imprese e decisore politico che può far forza sulla leva di incentivi che siano selettivi. Ha, dunque, lanciato la proposta di innovare i lavori socialmente utili e il Progettone in chiave verde anche per dare risposte a quelle lavoratrici e lavoratori che la transizione verde lascerà ai margini del mercato del lavoro.



Si è soffermato sulla costruzione di politiche del lavoro che guardino al futuro il presidente di Agenzia del Lavoro, Riccardo Salomone. Ragionando sulle dinamiche del mercato del lavoro ha ammesso che Il rischio che il disallineamento tra domanda e offerta diventi strutturali esiste. La politica dovrebbe, dunque, ragionare su due tasselli: come cambia l’impresa e come cambia il lavoro”. E sulla transizione ecologica ha aggiunto: “No si faccia errore di pensare che la transizione ecologica sia solo per cambiamento professionalità alla frontiera. Non sarà solo quello. Avrà impatto anche sui soggetti più vulnerabili. Le risposte della politica devono andare su due versanti: orientare il cambiamento delle professionalità e allo stesso tempo farci carico collettivamente delle fragilità. I lavori socialmente utili, dunque, sono un pezzo indispensabile della transizione



Infine il vicepresidente della Giunta provinciale, Mario Tonina, ha sottolineato l’urgenza che sulle tematiche ambientali si agisca facendo ciascuno la propria parte con un obiettivo comune: consegnare un futuro migliore ai giovani. Ha rivendicato, dunque, i passi avanti compiuti da Piazza Dante con la strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile e gli impegni assunti. Ha infine sottolineato la centralità dell’innovazione e della ricerca per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo.






Pergine, 31 gennaio 2023

 

 

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