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Transizione energetica. Si agevolino gli investimenti sull’elettrico di imprese e cittadini

Cgil Cisl Uil: le risorse ci sono. Basta puntare sul Pnrr ed eliminare gli sgravi Irap a pioggia a favore di incentivi sulla transizione green

Opporsi alla mobilità elettrica è inutile miopia. Al contrario è necessario mettere in atto tutte le misure a livello locale e nazionale per favorire questa transizione in termini di occupazione, innovazione e riconversione delle produzioni. Il rischio, in caso contrario, è che l’Italia e anche il Trentino perdano questa occasione restando indietro su un segmento industriale importante qual è l’automotive e la componentistica ad esso legata”.
Prevale il pragmatismo nelle parole dei segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti sulla scelta europea di passare alla mobilità elettrica dal 2035.
“Le grandi realtà industriali europee e mondiali si sono riorganizzate in questa direzione con un forte investimento sull’elettrico. Il problema dunque non è la decisione di Bruxelles”.
Per Cgil Cisl Uil bisogna al contrario sfruttare il tempo a disposizione per mettere in atto tutte le misure che possono favorire il cambiamento in chiave green, sia puntando sulle risorse del Pnrr sia rivedendo le attuali politiche industriali provinciali per spingere sulla transizione energetica.
“La Giunta provinciale non ha le armi spuntate, deve avere, però, il coraggio di scegliere”, incalzano i sindacalisti, rilanciando la proposta di eliminare le detrazioni Irap a pioggia, in particolare l’aliquota ridotta del 2,68%. “Le risorse risparmiate, tra i 60 e i 70 milioni di euro ogni anno, potrebbe essere usate per costituire un fondo che sostenga gli investimenti delle imprese sulla transizione ecologica, favorendo a quel punto una crescita reale di competitività del sistema trentino”.
A queste si aggiunge la partita del Pnrr che stanzia risorse ingenti sul capitolo green economy. “Tra missione 2, transizione ecologica, e missione 3 mobilità sostenibile, il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia ben 100 miliardi. Il Trentino in questo ambito deve fare di più per finanziare l’adeguamento delle infrastrutture, il miglioramento dell’efficienza energetica e il sostegno agli investimenti delle imprese in chiave green. E’ importante che Provincia e comuni presentino progetti validi in questa direzione per attrarre risorse che possono fare del Trentino un territorio all’avanguardia”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

17 febbraio 2023

 

 

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