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Paccher presenti le proprie scuse alle insegnanti della scuola dell’infanzia

Flc: "Per queste lavoratrici, come per tutti i lavoratori, si deve portare il massimo rispetto"

Nella trasmissione “A tu per tu”, un format di breve intervista a esponenti politici del consiglio provinciale, la settimana scorsa è stata la volta di Roberto Paccher, rappresentante della Lega, il quale senza mezzi termini, sul tema dell’allungamento del calendario scolastico delle scuole dell’infanzia, ha affermato che le insegnanti della scuola dell’infanzia accampano “scuse perché fa loro comodo stare a casa il mese di luglio senza lavorare ”.

Alla brutalità di questa dichiarazione noi della FLC CGIL del Trentino non possiamo che rispondere chiedendo che il consigliere leghista Paccher presenti pubblicamente le proprie scuse alle insegnanti e collabori a una soluzione concertata e condivisa della delicata e spinosa questione del prolungamento del calendario scolastico delle scuole dell’infanzia.

 

Come FLC CGIL del Trentino riteniamo che per queste lavoratrici, come per tutti i lavoratori, si debba portare il massimo rispetto, ma in questo caso le parole e l’atteggiamento adottato da Paccher sono particolarmente offensivi. Siamo certi di non far torto a nessuno quando diciamo che queste insegnanti ricoprono un ruolo incommensurabile nella crescita, nell’educazione e nello sviluppo fisico, intellettivo e morale delle bambine e dei bambini, nonché nel contribuire a promuovere le loro potenzialità di apprendimento realizzando la continuità educativa con la scuola primaria. La scuola dell’infanzia è il primo gradino del percorso di istruzione. Il ruolo di queste insegnanti comporta altissimi livelli di stress, in sezioni sovraffollate, con mezzi a malapena sufficienti e di cui l’attività d’aula è solo la parte che emerge, ma poi c’è la programmazione, la formazione, il rapporto coi genitori.

 

Un rappresentante delle istituzioni non può permettersi di fornire giudizi così sprezzanti e riduttivi come quelli dati da Paccher. Esiste però anche un tema di opportunità istituzionale e politico. I rappresentanti della Lega hanno tentato di abituare l’opinione pubblica a una comunicazione che parla alla pancia delle persone – noi non ci abitueremo mai – ma in questo caso come in altri, siamo convinti si sia scesi ben al di sotto della soglia minima accettabile di profondità di pensiero che deve, o meglio dovrebbe, governare e guidare il dibattito politico-istituzionale.

 

Semmai siamo noi cittadini trentini che, dopo tre anni e mezzo di silenzio, mancanza di visione e di competenza, dovremmo presentare le nostre rimostranze per la pochezza del lavoro svolto nel campo dell’istruzione, salvo poi trovarci a sei mesi da nuove elezioni a fare i conti con una raffica di iniziative senza né capo né coda, impraticabili in termini di tempi e modi come la proposta sulla “carriera docenti”, impresentabili dal punto di vista morale come il Ddl Cia, ingiuste come l’allungamento del calendario scolastico per le scuole dell’infanzia fortemente voluto dall’assessore Bisesti. Iniziative, con particolare riferimento alle ultime due citate, che hanno l’unico scopo di sobillare gli umori elettorali di alcuni genitori strumentalizzando i loro figli e la scuola per racimolare qualche voto a ottobre.

 

Apprezziamo che il consigliere Cia abbia voluto manifestare la sua contrarietà a quanto affermato dal suo collega, ma non condividiamo l’idea che il prolungamento a luglio rappresenti un declassamento a “baby-sitteraggio”, inteso come servizio di conciliazione. Non possiamo avallare un uso così approssimativo e giudicante delle parole perché significherebbe in qualche modo sminuire il lavoro che svolgono le educatrici dei nidi, che si occupano del segmento 0-3. Stiamo parlando di professionalità e approcci diversi, esigenze e premesse diverse, di pari dignità e un valore sociale talmente prezioso per la comunità da non consentire alcun tipo di semplificazione.

 

Chiediamo che il consigliere leghista Roberto Paccher faccia ricorso a tutte le proprie energie per un sussulto di buon gusto che lo porti a presentare pubblicamente le proprie scuse alle insegnanti della scuola dell’infanzia, certi che questo tipo di semplificazione e la pochezza di certe dichiarazioni non sia utile in questo dibattito, né si addica ad alcun contesto sociale, istituzionale, politico.

 

Trento, 21 febbraio 2023

 

 

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