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Sanità. No alla progressiva privatizzazione del sistema pubblico

Cgil Cisl Uil contro la ricetta del centrodestra: Lega e Fratelli d’Italia puntano a rafforzare il peso del privato, impoverendo la sanità provinciale

Siamo contrari alla privatizzazione strisciante del sistema sanitario provinciale. La ricetta che leggiamo nel programma del presidente Fugatti e che trova conferma nelle parole del consigliere Cia di Fratelli d’Italia, spostando l’asse sui privati finirà per impoverire il sistema pubblico, mettendo anche in discussione il diritto di accesso a cure di qualità per tutti i cittadini e le cittadine”. E’ questa la posizione di Cgil Cisl Uil che da tempo hanno individuato nella sanità una delle emergenze che andrà affrontata con maggiore tempestività e determinazione all’indomani delle elezioni, visto lo stato di difficoltà in cui versa il sistema provinciale. “Non è sicuramente aumentando lo spazio del privato convenzionato che risolveremo il problema delle liste d’attesa, la carenza di personale nelle strutture pubbliche e l’accesso dei cittadini alle cure. Semmai è esattamente il contrario”, incalzano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti spiegando che favorendo il privato ci sarà un sempre maggior numero di medici che si sposterà dal pubblico dove le condizioni di lavoro sono peggiori e meno remunerate. Di conseguenza le liste d’attesa non solo non si ridurranno, ma nel lungo periodo diventeranno un problema strutturale. “Il privato agisce solo nei settori di cura più remunerativi e organizzativamente meno complessi. E’ inoltre orientato più alla quantità della cura, per aumentare la redditività del servizio in convenzione, che alla qualità della prestazione. In questo quadro ci perdono i cittadini, che hanno cure di qualità inferiore e ci rimette l’intero sistema”. Considerazioni che trovano conferma anche nelle distorsioni che stanno subendo i sistemi sanitari in Lombardia e Liguria, dove lo spazio pubblico si è ridotto a vantaggio del privato. “Sconcerta che in questo scenario non si sia alzata nessuna voce de vertici dell’Azienda provinciale sanitaria a difesa del sistema pubblico e dei suoi professionisti. Evidentemente concordano con le logiche promosse dalla giunta provinciale e confermate nei programmi delle forze politiche di centrodestra”.


Trento, 16 ottobre 2023

 

 

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