Sanità privata. Protesta per il contratto
Sindacati: mille lavoratrici e lavoratori aspettano il rinnovo da 6 e 13. Basta tenerli ostaggio del ricatto economico: l’accreditamento sia vincolato al rinnovo degli accordi
Sono un migliaio in Trentino le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata accreditata senza contratto. Gli accordi siglati da Aris (associazione istituti religiosi socio sanitari) - Aiop (associazione italiana ospedaliera privata) e Cdr (centri di riabilitazione) sono scaduti rispettivamente da 6 e 13 anni. Un tempo lunghissimo in cui questi professionisti hanno continuato a garantire prestazioni sanitarie alla cittadinanza, di fatto impoverendosi. Si tratta di personale che con il proprio lavoro contribuisce a ridurre i tempi delle liste di attesa, garantire l’accesso alle cure attraverso visite ambulatoriali, esami specialistici, interventi di chirurgia, riabilitazione motoria, cardiologica, socio-educativa, neurologica, prolungamento del regime ospedaliero per le lungodegenze, oltre ad un forte contributo nella diagnostica, evitando ai trentini di spostarsi fuori provincia.
Adesso chiedono il rinnovo del contratto e una decisa presa di posizione della Provincia che, nei fatti, paga le prestazioni sanitari di questi soggetti accreditati.
Per questa ragione oggi pomeriggio insieme a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sanità hanno protestato a Rovereto, nel piazzale antistante la casa di cura Solatrix.
“Quello delle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un servizio pubblico, che integra il Servizio Sanitario Nazionale in base all’articolo 32 della Costituzione – chiariscono i tre segretari provinciali Alberto Bellini, Giuseppe Pallanch e Giuseppe Varagone -. Per questo motivo deve essere regolato da criteri chiari e vincolanti”.
La richiesta è una: chi riceve accreditamenti e fondi pubblici deve garantire salari e diritti ai lavoratori e dotazioni organiche adeguate e alle stesse condizioni della sanità pubblica. “Chiediamo alla Provincia regole chiare e vincolanti sugli accreditamenti. Non è accettabile che il diritto al contratto sia ostaggio di un ricatto economico perché ad oggi Aiop e Aris stanno scaricando il rischio d’impresa sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e, indirettamente, sull’intera collettività”.
Fino a questo momento le controparti datoriali hanno ribadito la loro indisponibilità a rinnovare i contratti finché Governo e Regioni e Province autonome non garantiranno l’integrale copertura dei costi. Senza un cambio di rotta, la mobilitazione dovrà proseguire con lo sciopero. La mobilitazione a livello nazionale è già programmata per il 22 maggio.
L'astensione dal lavoro riguarderà le e i dipendenti degli ospedali San Pancrazio e San Camillo, le case di cura Eremo, Villa Regina, Villa Bianca, Solatrix, la Cooperativa Villa Maria e il Centro Franca Martini.
Trento, 30 aprile 2025