NEWS

Richiedenti asilo. “Ridurre il perimetro della gestione pubblica favorisce illegalità e irregolarità

.

Come hanno ribadito i responsabili delle realtà del terzo settore che si occupano di migranti, il dimezzamento dei posti nel sistema di gestione pubblica dei richiedenti asilo e protezione internazionale in Trentino, annunciato dal ministro Piantedosi, non ridurrà in alcun modo la pressione del fenomeno migratorio sul nostro territorio ed in particolare nelle aree urbane sulle quali, a causa dell’abbandono dell’accoglienza diffusa da parte del governo provinciale, grava il peso maggiore dei migranti.
Anche gli accordi internazionali con i paesi alle frontiere dell’Europa infatti non possono garantire l’impermeabilità dei confini anche perché la crisi demografica che attanaglia gran parte dei paesi della UE, rende i mercati del lavoro europei molto attrattivi per chi decide di lasciare paesi in conflitto o che non garantiscono i diritti essenziali per cercare un avvenire più sicuro, contribuendo con il proprio lavoro alla crescita delle economie europee.
Lo stesso vale per il Trentino. I migranti in cerca di protezione internazionale infatti, una volta varcati i confini dell’Unione europea, raggiungo la nostra provincia anche nella consapevolezza di poter trovare un lavoro in una terra che già oggi ospita decine di migliaia di cittadini stranieri e il cui sistema economico, visti i bassissimi livelli di natalità e di disoccupazione, richiede con forza manodopera da impiegare in tutti i settori, dall’agricoltura al turismo, dall’assistenza alla logistica, passando per il manifatturiero. Non cogliere questo fenomeno significa non voler vedere la realtà dei fatti.
Ecco perché i migranti non andranno altrove ma continueranno a scegliere aree come il Trentino, anche nel caso in cui la nostra provincia confermasse la volontà di ridurre i posti della futura nuova struttura per la gestione dei richiedenti asilo. Non ci sarà quindi nessun effetto deterrenza perché in futuro il nostro mercato del lavoro sarà comunque molto attrattivo per i migranti richiedendo sempre di più manodopera che non si troverà certo in una popolazione residente sempre più anziana.
L’unico effetto certo sarà allora l’aumento dell’insicurezza dei cittadini provocata dal fatto che molti di questi migranti, pur lavorando, saranno costretti a soluzioni abitative emergenziali o addirittura a vivere in strada. In più la scelta di ridurre il già ristretto perimento del sistema di accoglienza favorirà fatalmente l’aumento dell’illegalità e dell’irregolarità rendendo più ricattabile e debole la manodopera straniera occupata spesso in lavori stagionali e instabili e impedendo una concreta integrazione fondata su una visione lungimirante che promuova il rispetto dei diritti fondamentali che una terra come il Trentino deve saper garantire a tutti, a prescindere dal colore della pelle e della lingua parlata”.

Trento, 28 ottobre 2025

 

 

TORNA SU