Incidente di Ala. Con manutenzioni in corso le linee andrebbero sempre chiuse
Filt e Cgil: il rispetto della puntualità dei convogli non può valere più della vita umana. Ora si accertino le responsabilità
Il giorno dopo il tragico incidente ferroviario di Ala che ha ridotto in fin vita un operaio di Rfi i sindacati provano a ragionare su quanto accaduto. “Quel che è successo ieri pomeriggio ad Ala è la dimostrazione purtroppo che ancora oggi non esistono meccanismi sufficienti ad assicurare che le operazioni di manutenzioni delle linee ferroviaria avvengano in totale sicurezza – sostiene il segretario generale della Filt trentina Franco Pinna - . Per quanto ci riguarda a lavori in corso c’è solo un modo per garantire la sicurezza ed è la chiusura dei binari. Sono consapevole che questo impone dei costi in termini di perdita di puntualità dei treni e di riprogrammazione oraria. Il rispetto della puntualità, però, non può mai valere più della vita umana. La sicurezza deve venire prima di tutto. Avrebbe dovuto insegnarcelo la tragedia di Brandizzo”.
Sulle dinamiche dell’incidente gli accertamenti sono ancora in corso, ma è plausibile immaginare che qualcosa non sia andato come doveva nel rispetto delle procedure. “Non sappiamo se ci siano delle responsabilità. Rispettiamo le indagini in corso, ma ci auguriamo che venga fatta piena luce su quanto successo - prosegue Pinna con Manuela Faggioni responsabile per salute e sicurezza della Cgil trentina - . Un incidente sul lavoro non è mai frutto di una tragica fatalità”.
In queste ore cruciali per la vita dell’operaio vittima dell’incidente il pensiero del sindacato va a lui e alla sua famiglia a cui Filt e Cgil esprimono massima vicinanza. Piena solidarietà anche ai due colleghi che erano presenti sul binario con lui, uno dei quali ha riportato delle ferite.
Filt insieme alle altre sigle sindacali sta ragionando sulle eventuali azioni da mettere in campo.